Oltre cinquecento persone e tremila euro d’incasso nel torneo di bridge per la solidarietà, organizzato da Lilt Latina e dalle Associazioni: Bridge Latina, Latina Progetto Bridge e Hotel lido Garda di Anzio-Nettuno Bridge. Un incasso significativo che verrà destinato, come previsto, all’acquisto di un defibrillatore da collocare nel Padiglione Porfiri.

“L’idea di organizzare un torneo solidale lo avevo da tanto tempo”, confessa una soddisfattissima Nicoletta D’Erme, presidente provinciale della Lilt. “Mai però avrei pensato di farlo online. Accarezzavo l’idea di poterlo realizzare a Palazzo Emme per far conoscere il grande lavoro della nostra Associazione.
Il Covid in questo periodo ci ha insegnato altre forme di comunicazione e di relazione tra le persone ed è venuto naturale allora pensare a un torneo on line.

Come principio generale volevo che le due associazioni di Latina lo facessero insieme e devo dire che superate le difficoltà iniziali è stato bello lavorare uniti per uno scopo benefico.
Non tutti conoscono la nostra mission e quindi il mio pensiero, più che raccogliere fondi, era quello di sensibilizzare sulle attività che quotidianamente fanno i nostri volontari negli ambulatori.
Non tutti sanno infatti che la Lilt è da sempre impegnata nella prevenzione oncologica, che riguarda stili e abitudini di vita, nella promozione di una cultura della diagnosi precoce e, soprattutto, nel costruire intorno al malato oncologico una rete di solidarietà, di sicurezza e di informazione.
Ringrazio quindi le tre Associazioni di Bridge che hanno sostenuto l’iniziativa, tutti i partecipanti, le aziende locali per i premi e Bernardo Biondo e Alessia Cornali, che hanno lavorato sodo, tanto da raggiungere risultati insperati.

E’ stato un torneo speciale. E’ davvero incredibile cosa è riuscito a fare l’altra sera il mondo del bridge. Grazie ancora a tutti.”

Commozione e gioco. Solidarietà e cancro. Quattro parole che spiegano il clima vissuto da quasi trecento persone, tra partecipanti, organizzatori e arbitri, in una sera qualunque che la pandemia costringe da un anno a questa parte a vivere chiusi tra le pareti domestiche. Chiusi, ma mai come in questo caso, aperti. Aperti al mondo e alle sue problematiche. Aperti a chi soffre e a chi cura.

Il clima tra i tavoli era gioioso, consci ognuno….della goccia che smuove la solidarietà. Consapevoli che si era lì per una causa giusta. Ma senza fare sconti. A nessuno. D’altronde è il gioco che lo prevede. Così tra licite azzeccate o non pertinenti, partite perse o vinte, discussioni tra partner quando non ci si intende, ai tavoli verdi si sono incontrati, campioni e giocatori alle prime armi. Giocatori del nord Italia e del sud. Delle isole e di Barcellona. Insomma un confronto come pochi, che ha visto vincitori, Roberto Cerocchi e Massimiliano Colazingari.

Una grande soddisfazione per la nostra coppia pontina.

“Sono davvero onorato per aver partecipato a questa bellissima iniziativa solidale, dice Massimiliano Colazingari. E aver pure primeggiato! Si, direi che quasi quasi potrei ritirarmi …all’ apice”. Scherza ovviamente. Un giocatore di bridge non molla mai. Ecco perchè continuano a giocare tantissimi anziani. E’ un gioco che se ti prende, non ti lascia più.

“Al di là dell’ampia partecipazione, aggiunge Roberto Cerocchi, il torneo rimarrà impresso nell’animo di tutti per il suo significato. So che alcuni circoli che hanno giocato nel pomeriggio hanno devoluto il loro incasso alla Lilt e altri non potendo partecipare, hanno chiesto le coordinate per fare una piccola donazione. E’ stato un momento di grande aggregazione sociale, maturata forse da questo senso di disagio che stiamo vivendo in questo periodo. Da un punto di vista tecnico, si è trattato di un normale torneo mitchell su 20 mani e la componente fortuna per vincere su così tante coppie è indiscussa. Il livello è stato molto alto. Ci sono stati multicampioni mondiali, europei e tanta gente di alto livello e noi per esempio ne abbiamo incontrati tanti: Bocchi, Chavarria, Del Pozzo, Manno e Gerli…e abbiamo vinto”.

Come ha detto Nicoletta D’Erme, tutto è stato possibile, grazie a loro: Bernardo Biondo e Alessia Cornali, che si sono prodigati davvero al massimo.

“Non è stato affatto facile, ammette Biondo. L’ambiziosa speranza iniziale era arrivare a far prenotare 200 coppie.Tutti mi dicevano che ero esageratissimo. Siamo partiti bene, ma poi c’è stato un freno. Ad alcuni amici ho chiesto di sospendere i loro tornei. Lo hanno fatto e poi si sono fatti addirittura patrocinatori del nostro. Alessia con la sua ottima comunicazione, ha creato tanta curiosità intorno all’evento e quindi abbiamo iniziato a fare pubblicità con messaggi e passaparola. La nostra amica Donatella Strata, che tanti altri conoscono, ha avuto l’idea di un premio speciale per ricordare una persona cara scomparsa. A questa iniziativa si sono aggiunti poi altri.
Ho smosso conoscenze del gruppo bridgisti senza gloria per trovare persone e mobilitato su Fb centinaia di contatti. Ho chiesto ai campioni Bocchi, Donati, Gandoglia, Giubilo e Percario di partecipare e hanno accettato. Sono riuscito a mettere su uno staff di super arbitri e tanti amici per tappare le cadute di connessioni che in un torneo online accadono continuamente. Insomma a a 24 ore dall’evento avevamo prenotato 185 coppie. Con qualche dubbio se sarebbe andata tutto bene. C’è stata qualche disdetta dell’ultimo minuto, ma posso finalmente dire che tutto è andato per il meglio e che è stato un grande successo, per tutti noi”.

Da quel momento, racconta ancora Bernardo, sono arrivati decine e decine di complimenti.

Ma come si fa a ringraziare tutti? Sarebbe lungo l’elenco degli arbitri importanti che quel giorno hanno finalmente indossato la bellissima divisa federale. Come sarebbe lunga la lista degli sponsor che hanno donato prodotti del territorio e che ora raggiungeranno i tanti vincitori in tutta Italia. Un ottimo veicolo di conoscenza e apprezzamento delle nostre particolarità e specialità alimentari.

Non ci rimane che farlo da qui, per cui, dagli organizzatori del torneo e dalla Lilt Latina, arrivi dunque a tutti un grande e sentito grazie.


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