LATINA – Avete presente il bel progetto dell’assessorato alla Cultura di Latina, Life in the Time of Coronavirus? Decisamente meritevole non c’è dubbio, peccato che assomigli moltissimo ad un’idea che Fulvio Vignapiano, un noto creativo di Latina aveva presento allo stesso assessorato.
Lo racconta lui stesso in un post sui facebook: «Un anno fà presentai un progetto per un festival artistico piuttosto innovativo in occasione di un bando pubblico indetto dal Comune di Latina. L’idea consisteva nell’offrire gli impianti pubblicitari vuoti (la maggior parte) come tele bianche agli street artists che avrebbero partecipato.
A sottolineare il cambiamento di pensiero che questa idea voleva rappresentare intitolai il festival Rewallution (nelle immagini).
Il progetto fu approvato ma non finanziato.
L’irreperebilita di sponsor privati insieme ad una strana ritrosia alla collaborazione del funzionario preposto mi fecero desistere, in attesa di tempi migliori .
Oggi vedo questa iniziativa (http://www.arte.it/…/mostra-life-in-the-time-of…), realizzata dall’Assessore Silvio di Francia e dal Consigliere delegato Fabio D’Achille del comune di Latina stesso. Di base é la mia idea applicata in modo diverso (purtroppo depotenziata).
Una piccola cosa certo. Nell’ambito lavorativo mi succede da sempre. In fondo si parla solo di un’idea, sebbene le mie (originali dal 1995) siano il prodotto del mio lavoro e la fonte del mio sostentamento. Ma é proprio la sua “piccolezza” a renderla così subdola perché divenuta troppo consueta, emblematica di quelle logiche alla grande fratello (reality) che, nella nostra società, obbligano inevitabilmente i “cervelli” ad abbandonare il paese per cercare nuovi spazi dove applicare le loro idee.
La politica, soprattutto quella che si occupa di arte, rappresenta il nostro sistema sanitario della cultura. Ha il dovere, in questo momento storico soprattutto, di cercare un nuovo e più funzionale modo di agire e interagire nell’interesse unico della comunità.
Magari ponendo l’onestà intellettuale come regola di base imprescindibile.
Le crisi peggiori sono quelle che si sprecano (W. Churchill)».
Lo abbiamo contattato direttamente e Fulvio ci ha raccontato la sua versione, aggiungendo di come sia contento che la sua idea sia stata (riadattata) ma di quanto gli dispiaccia che nel momento in cui l’aveva presentata lui non abbia trovato la giusta collaborazione da parte dell’ente di piazza del Popolo e dal funzionario preposto.
Troppi silenzi e nessun sostegno nel momento in cui era risultato difficile reperire sponsor privati che potessero sostenere i costi pur rinunciando lui stesso a qualsiasi compenso.
Anzi, addirittura un noto politico gli avrebbe anche detto: «Se vuoi realizzare qualcosa prima devi parlarne con me». Non troppo diverso dal comportamento di ‘quelli di prima’ aggiungiamo noi. Peccato, perché va dato merito all’assessore Di Francia di aver realizzato una bella iniziativa, ma forse andrebbe dato merito anche a chi per primo ha avuto questa bella intuizione.
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