Le recinzioni in plastica riciclata che salvano il Tamarino Edipo: succede nel bel mezzo dell’Amazzonia

191

Non arriva a sfiorare i 500 grammi di peso e non supera i 50 centimetri di lunghezza, ma per vivere ha bisogno di 50 o 60 specie arboree differenti che gli offrono una casa, fiori, frutti ed essudati indispensabili. Ma tra il 2015 e il 2016, il tasso di deforestazione dell’unico paese al Mondo in cui vive è aumentato del 44% ed è per questo che la IUCN classifica il tamarino edipo ad un solo livello che precede l’estinzione: a questa piccola scimmia è rimasto un’areale protetto di 2.600 chilometri quadrati, con una perdita di foresta originaria di 200mila chilometri quadrati.
Ma nel nord-ovest della Colombia, i ricercatori del Proyecto Titì hanno trovato il modo di salvare il tamarino edipo usando l’economia circolare: nelle comunità e nei villaggi, stanno sostituendo le recinzioni agricole in legno – che prevedono il taglio degli alberi della foresta – con palizzate in plastica riciclata, grazie all’impegno nel riciclo dei rifiuti delle popolazioni locali. Proprio a loro andrà l’aiuto della campagna internazionale “Salva un albero, salva un tamarino”: con 13 euro si potrà acquistare un elemento della recinzione, fino ad arrivare ad un massimo di cento con una donazione di 1.300,00 euro.
“L’obiettivo è ricevere donazioni per piantare un totale di 500 pali in plastica riciclata, che metteranno Proyecto Titì nelle condizioni di ripristinare un corridoio forestale di 60 ettari”, spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo, che da anni sostiene l’organizzazione colombiana in campo. “A questo stadio infatti, è necessario non solo smettere di tagliare la foresta, ma anche riconnetterne le aree frammentate: senza che le popolazioni di tamarino edipo possano incontrarsi, questa specie è condannata alla scomparsa”. Tra un’area naturale e l’altra infatti, vi è ormai un’infinità di ostacoli impossibili da superare per una piccola scimmia arboricola: “Centrali idroelettriche, strade, l’apertura di pascoli, taglio del legname e piantagioni industriali stanno confinando i tamarini in aree sempre più ristrette, dalle quali non possono disperdersi e formare nuove famiglie”.
Fino ad oggi, Proyecto Titì ha ripiantato 25mila alberi appartenenti a 22 specie vegetali adatte ad offrire ai tamarini una casa e del cibo. Ha riforestato 41 ettari e ripristinato 120 ettari di corridoi, il che corrisponde a 113 campi da calcio a disposizione di 5 piccole famiglie. “Se la campagna internazionale andrà bene, in quella zona della Colombia la plastica sarà riciclata, quelle zone di foresta rimarranno in piedi e i tamarini avranno ancora una casa”, conclude Spiezio.

LA GIORNATA NAZIONALE DELL’ALBERO AL PARCO NATURA VIVA
“Gli alberi sono le braccia che sorreggono il cielo. Quando avremo tagliato l’ultimo albero, il cielo ci cadrà addosso. Così recita un antico detto dei nativi americani che ci dà un’idea di quanto questi considerino da sempre gli alberi fondamentali per la vita sul nostro Pianeta”, spiega Katia Dell’Aira, responsabile del settore educativo del Parco Natura Viva. “Per celebrare la Gionata Nazionale dell’Albero che cade il 21 novembre, dedicheremo la domenica del 25 a scoprire come le piante si preparano al periodo invernale”.
I laboratori prenderanno avvio alle ore 14.00: appuntamento all’ingresso dei Sentieri d’Africa per un’attività didattica sul mondo vegetale con lo staff dell’Orto Botanico di Padova. Con l’aiuto di un microscopio sarà possibile capire come siano fatte le foglie e quale ruolo abbiano per le piante. I bambini vestiranno i panni di un insolito investigatore che – risolvendo difficili enigmi – scoprirà il potere delle piante velenose e di quelle medicinali.

Tamarino Edipo


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.