LATINA – C’è un nuovo fenomeno che s’aggira in questa “triste” campagna elettorale, quello delle “coppie” da preferenza. Un fenomeno che ha incuriosito molto Johan, ed ha deciso di capirci di più. La legge per il riequilibrio della rappresentanza di genere è stata approvata il 23 novembre 2012 e prevedeva la c.d. quota di lista, ovvero nessuna lista poteva scendere sotto una soglia di candidati dello stesso sesso e, appunto, la doppia preferenza di genere, che consente all’elettore di esprimere due preferenze (anziché una, come previsto dalla normativa previgente) purché riguardanti candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. In pratica si introduce un “meccanismo” per agevolare la presenza di entrambi i generi nella istituzioni. La legge ha trovato la sua prima applicazione nelle elezioni amministrative del 2013. Nelle politihe dello stesso anno non venne applicata perchè il “Porcellum” non prevedeva la possibilità di esprimere la preferenza. Bene, ma cosa succede nel momento in cui questo sistema viene applicato nel capoluogo pontino? Basta scorrere le immagini sul web, nei social, oppure leggere qualche pezzo sulla stampa locale per rendersi conto che, a Latina, della preferenza di genere se ne sta facendo un uso distorto. Quella che il legislatore ha pensato come un’opportunità a Latina si è trasformata in una proposta politica. Ed ecco i candidati presentarsi addirittura in coppia, ed ecco i giornalisti scrivere delle coppie senza avanzare nessuna critica rispetto a questa pratica quantomeno deprecabile. La partita che si sta giocando a Latina non è quella del riequilibrio di genere, ma quella della somma delle preferenze. Alla faccia della buona politica.
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