ROMA – La gestione dei rifiuti urbani rappresenta una delle sfide più rilevanti per le amministrazioni locali e i cittadini nel Lazio. Con una produzione di 2,8 tonnellate di rifiuti per anno e una media di 1,3 kg al giorno pro capite , è fondamentale comprendere il ruolo della raccolta differenziata e le problematiche anche a livello nazionale legate al Rifiuto Urbano Residuo (RUR).

La Raccolta differenziata nel Lazio

La raccolta differenziata è un processo che consente di separare i materiali riciclabili dai rifiuti indifferenziati. Nel Lazio, i cittadini sono incoraggiati a differenziare i rifiuti in base alle categorie stabilite: organico, carta, plastica, vetro e metallo.
La raccolta differenziata è un tema cruciale per la sostenibilità ambientale e il benessere delle nostre comunità. Tuttavia, nonostante gli sforzi, le percentuali di raccolta differenziata ad esempio a Roma si attestano intorno al 43%, ben lontane dall’obiettivo del 65% previsto dalla normativa nazionale e dalle direttive europee.
È fondamentale sottolineare che non possiamo addossare la colpa ai singoli cittadini quando i meccanismi istituzionali sono inadeguati.

La responsabilità sono delle istituzioni e non dei cittadini

Le amministrazioni locali hanno il compito di implementare strategie efficaci per la raccolta differenziata. Questo include l’installazione di contenitori ben distribuiti, la garanzia di servizi regolari e la sensibilizzazione della popolazione attraverso campagne informative. Quando queste misure mancano, è difficile aspettarsi che i cittadini seguano le corrette pratiche di smaltimento. È vero che ogni cittadino ha un ruolo nel contribuire a una società più sostenibile, ma le buone intenzioni possono essere vanificate da una mancanza di risorse e supporto. Se i cittadini non sono adeguatamente informati o se il sistema non è accessibile, è ingiusto pretendere che rispettino le norme di differenziazione

Perchè le istituzioni potrebbero avere interesse che la raccolta dei rifiuti urbani non funzioni?

L’idea che le istituzioni possano avere interesse a non far funzionare la raccolta dei rifiuti urbani può derivare da diversi fattori. Ecco alcune possibili spiegazioni:
1. Interessi economici
• Costi di gestione: In alcune situazioni, le istituzioni potrebbero preferire i rifiuti indifferenziati, che possono sembrare meno complessi e più facili da gestire dal punto di vista operativo. La raccolta differenziata richiede invece investimenti iniziali in infrastrutture e formazione.
2. Corruzione e favoritismi
• Appalti pubblici: In alcuni contesti, potrebbero esistere conflitti di interesse o pratiche di corruzione legate agli appalti per la gestione dei rifiuti. Se alcuni operatori privati beneficiano della situazione attuale, possono ovviamente influenzare le decisioni politiche.

Raccolta Rifiuti Urbani nel Lazio e a Roma

Dati per il Lazio
• Produzione totale di rifiuti: Circa 2,8 milioni di tonnellate all’anno.
• Rifiuto Urbano Residuo (RUR): La media pro capite per i cittadini laziali è di circa 1,3 kg al giorno.
• Percentuale di raccolta differenziata: Intorno al 50%, con obiettivi di crescita verso il 65% nei prossimi anni.
Dati per Roma
• Produzione totale di rifiuti: Circa 1,7 milioni di tonnellate all’anno.
• Rifiuto Urbano Residuo (RUR): Pro capite, la media è simile a quella regionale, ma con fluttuazioni significative in base alle zone della città.
• Percentuale di raccolta differenziata: Attualmente attorno al 43%, con l’obiettivo di raggiungere il 70% entro il 2025.

Differenze tra Impianti TM, TMB e TBM

Nel panorama degli impianti di trattamento dei rifiuti, è fondamentale comprendere le differenze tra i vari sistemi disponibili.
1. Impianti TM (Trattamento Meccanico)
Gli impianti TM utilizzano processi meccanici per separare e recuperare materiali riciclabili dai rifiuti solidi urbani. Le tecnologie comuni includono vagliatura, triturazione e separazione magnetica

2. Impianti TMB (Trattamento Meccanico-Biologico)
Questi impianti combinano processi meccanici e biologici per trattare i rifiuti. Inizialmente, i rifiuti vengono separati meccanicamente, seguiti da un trattamento biologico per degradare i materiali organici.

3. Impianti TBM (Trattamento Biologico Meccanico)

Negli impianti TBM, il trattamento biologico avviene prima della fase meccanica. I rifiuti organici vengono trattati biologicamente per ridurre il volume, seguiti da processi meccanici per il recupero dei materiali riciclabili.

Trattamento del RUR (Rifiuto Urbano Residuo)

Il RUR, che rappresenta la frazione di rifiuti che non può essere riciclata, viene portato ai TMB dove subisce vari processi di trattamento:
1. Selezione Meccanica: I rifiuti vengono frantumati e separati tramite nastri trasportatori e sistemi di vagliatura. Durante questa fase, i materiali riciclabili (come metalli e plastiche) vengono estratti per essere inviati a impianti di riciclo.
2. Trattamento Biologico: La frazione organica dei rifiuti viene sottoposta a un processo di decomposizione biologica. Questo processo riduce la massa dei rifiuti e contribuisce alla stabilizzazione della frazione organica.

Trasformazione in Combustibile Solido Secondario (CSS)

Dopo il trattamento meccanico e biologico, il materiale residuo può essere trasformato in Combustibile Solido Secondario (CSS):
• Definizione di CSS: Il CSS è un prodotto ottenuto da rifiuti trattati, utilizzabile come combustibile in impianti industriali, centrali elettriche o per la produzione di energia. È composto principalmente da frazioni non riciclabili e materiali organici stabilizzati.
• Vantaggi del CSS: Utilizzare il CSS come combustibile contribuisce a ridurre l’uso di fonti fossili, permettendo di generare energia rinnovabile e diminuendo la quantità di rifiuti destinati allo smaltimento.

Importanza dei TMB nella gestione dei rifiuti, la Rida Ambiente di Aprilia eccellenza italiana

I TMB, come quello della Rida Ambiente di Aprilia , una vera e propria eccellenza italiana, giocano quindi un ruolo cruciale nella gestione dei rifiuti nel Lazio e in generale in tutta Italia, poiché:
• Riducendo il volume del RUR, alleviano la pressione sulle discariche e migliorano l’efficienza del sistema di gestione dei rifiuti.
• Trasformando i rifiuti trattati in CSS, contribuiscono a una maggiore sostenibilità energetica, diminuendo la necessità di importare combustibili fossili e incentivando l’economia circolare.

In Italia mancano i termovalorizzatori

Nonostante dunque gli sforzi per aumentare la raccolta differenziata, una parte significativa dei rifiuti prodotti resta nel RUR. In Italia, dal 2014, le discariche non possono più accettare RUR. Attualmente, l’Italia produce circa 29,5 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno, ma manca un numero adeguato di termovalorizzatori (ad oggi sono solo 37 gli impianti) dove finiscono ogni anno quindi solo 6 milioni di tonnellate.

Spesso, il RUR viene quindi smaltito illecitamente nei TM (Trattamento Meccanico), aggravando ulteriormente la gestione dei rifiuti. Inoltre, il governo esita a investire nella costruzione di nuovi termovalorizzatori. Questa scelta politica porta quindi l’Italia a pagare per smaltire rifiuti all’estero e a dover acquistare energia, quando sarebbe possibile produrla “in casa” attraverso un sistema di termovalorizzazione.


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