La condanna dell’ex ciclista Cipollini fa discutere. Ultimo atto del processo avviato alcuni anni fa e giunto a conclusione dopo rinvii e polemiche di varia natura vista la notorietà del campione. Restavano ancora da ascoltare gli interventi dell’avvocato di parte civile di Silvio Giusti, anche lui parte offesa insieme alla compagna ed ex moglie di Cipollini e quelli della difesa, l’avvocato Giuseppe Napoleone e il collega Cesare Placanica . La sentenza shock che ha portato alla condanna del ciclista Mario Cipollini, vista la fama del personaggio, ha destato scalpore in italia. il difensore dell’ ex atleta toscano era l’avvocato pontino Giuseppe Napoleone – del Foro di Latina – molto noto in città. Il legale è uno dei migliori amici di Cipollini, lo frequenta da anni in Toscana, conosce bene le abitudini del suo assistito. Napoleone, prima di abbracciare la professione forense, ha guadagnato titoliprestigiosi nella ginnastica aerobica oltre a distinguersi nel ciclismo amatoriale, uno sportivo autentico. Napoleone ha esordito in aula dichiarando che il processo era affetto da una patologia genetica procedimentale. Un aspetto tecnico che è stato spiegato parola per parola. L’avvocato si era accorto di una anomalìa procedurale, ha rilevato come il primo pubblico ministero ad occuparsi della vicenda, il sostituto procuratore Antonio Mariotti, avesse chiesto a conclusione delle indagini l’archiviazione per i reati di maltrattamenti in famiglia e stalking. E, ha aggiunto, nel periodo successivo previsto dalla legge, né la difesa della Landucci – moglie divorziata di Cipollini – aveva fatto opposizione, né il giudice delle indagini preliminari aveva disposto l’imputazione coatta. Solo in un secondo momento l’allora procuratore capo della Repubblica di Lucca aveva avocato a sé la pratica revocando la richiesta di archiviazione del suo magistrato. Napoleone ha anche ammesso il carattere focoso di Mario Cipollini e accennato alle sue relazioni extraconiugali, alla sua tendenza ad alzare la voce, ma nei 18 anni in cui lo ha frequentato assiduamente, ha confessato, non ha mai assistito ad alcun episodio di violenza familiare. “Questo è un mio autogol? – ha detto – Assolutamente no, è una constatazione obiettiva, ma da qui a parlare di maltrattamenti o atti persecutori reiterati nel tempo ce ne corre”. Al termine del suo intervento Napoleone ha chiesto l’assoluzione con formula piena per i reati di maltrattamenti in famiglia e stalking perché il fatto non sussiste mentre per le accuse di minacce e lesioni assoluzione con formula piena per le prime e con formula dubitativa per le seconde. Il giudice Barbieri ha pronunciato la sentenza per la quale Mario Cipollini è stato condannato a tre anni di reclusione oltre al risarcimento delle parti civile quantificato in 80 mila euro per la ex moglie e 5 mila euro per Silvio Giusti.
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