LATINA – L’Avis tranquillizza i donatori dopo il caso dell’infermiera positiva alla Rsa di Aprilia: tamponi solo in via precauzionale, finora nessun caso di contagio. Arriva la precisazione dell’Avis dopo la pubblicazione della notizia di un’infermiera positiva all’Rsa di Aprilia che nei giorni scorsi aveva effettuato diversi prelievi per conto dell’associazione nelle giornate dedicate alla donanzione del sangue.
In riferimento alle notizie che in queste ore stanno circolando circa la paura di un nuovo cluster su donatori di sangue, teniamo a precisare che la situazione è sotto controllo e che finora le risposte dei primi esiti ci fanno stare tranquilli. Le misure intraprese in via del tutto preventiva per un controllo aggiuntivo sui donatori, operatori associativi e sanitari, sono state prese in accordo con ASL e SIMT di riferimento al fine di garantire la prevenzione
che sempre contraddistingue la donazione. Questa misura si è resa necessaria nel momento in cui è stato trovato un caso positivo nell’RSA San Michele Hospital di Aprilia, di una infermiera nostra collaboratrice, che per fortuna è asintomatica e sta bene.
Vogliamo inoltre tranquillizzare tutti i donatori che non sono stati contattati e coinvolti da questa misura precauzionale che non ci sono motivi per preoc-
cuparsi. Inoltre, tutte le persone che si sono sottoposte al test sono asintoma-
tiche e stanno bene.
Teniamo a precisare ulteriormente che durante ogni giornata di donazione vengono messe in atto tutte le precauzioni necessarie, dotando dei DPI necessari tutti gli operatori, sanificando gli ambienti prima e dopo ogni giornata di raccolta, controllando all’ingresso i parametri di temperatura di tutte le persone che circolano all’interno. Questo limita notevolmente i rischi, in-
sieme alle rigide procedure di pre-triage e l’esclusivo accesso di donatori su prenotazione.
In questa fase ci teniamo a non creare allarmismi. La donazione è un atto sicuro e 1800 persone in Italia ogni giorno ne necessitano per vivere. Inoltre, da fonti del Ministero della Salute e dell’ISS non c’è alcuna certezza scientifica che il virus si trasmetta per via trasfusionale.
Sarà inoltre importante poter ragionare a livello regionale sull’attivazione dei test sierologici anche sui donatori, oltre che ad effettuare il tampone su tutti gli operatori sanitari, cosa di cui già AVIS Lazio ha fatto richiesta alla Re gione, per non dover subire queste misure preventive che siamo stati costretti ad attivare.
Il Presidente Francesco Marchionni
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