“La pianta organica del personale del Comune di Latina è leggermente superiore alle 400 unità rispetto alle 1200 previste dalla legge. Una proporzione sfavorevole anche per il Comando della Polizia locale, che gode appena di 52 agenti su 400”. Lo afferma Valeria Tripodi, già presidente della commissione al Personale e consigliere della Lega del Comune di Latina, replicando all’ex sindaco Damiano Coletta sulle procedure concorsuali annunciate.
“La cronica carenza del personale non è stata affrontata dal 2016 con le dovute misure previste dalle normative al di là dello scorrimento delle graduatorie degli altri Comuni. La giunta Coletta ha comportato, ad esempio, la perdita di oltre 6 milioni di euro per la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico delle scuole”, argomenta Tripodi, secondo la quale ”in passato vigeva il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, poi le assunzioni a tempo indeterminato sono state regolate dal meccanismo del turn-over parziale consistente nella possibilità di sostituire con nuove assunzioni solo una quota limitata del personale cessato, per cui difficilmente chi ha operato prima di Coletta avrebbe potuto bandire selezioni pubbliche”.
Secondo Tripodi “l’ex sindaco Coletta sta cercando di giustificare il totale fallimento di sei anni di governo sulla valorizzazione e sul reclutamento delle risorse umane, tanto che la commissione competente ha analizzato più volte la mancanza di politiche incentivanti per il personale, bloccate e ferme al 2020, all’impasse sulle progressioni economiche orizzontali fino all’assenza delle selezioni interne volte a favorire la crescita delle professionalità.
Finora gli unici risultati sono figlie delle battaglie sindacali di fronte ad una visione miope sul personale, tanto che in molti hanno preferito persino dei piccoli enti rispetto alla seconda città del Lazio.
Sia sereno l’ex sindaco Coletta, l’azione amministrativa sarà in piena discontinuità rispetto agli ultimi sei anni, nei quali brillano le chiusure permanenti del teatro e della biblioteca. Quando la cultura passa per gli spazi culturali e il potenziamento delle menti brillanti”, conclude Tripodi.
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