Il pensiero del dottor Franco Brugnola sulla situazione del “Porfiri”

“Grazie alla donazione fatta dai coniugi Porfiri nel 1978, fu realizzato all’interno dell’area ospedaliera del Goretti il nuovo Padiglione intitolato al figlio Giorgio e che per loro desiderio espresso venne destinato a Polo Oncologico.

Negli anni passati l’ex Presidente dell’allora ente ospedaliero e poi della Lega Tumori, Alfredo Cecconi, è dovuto intervenire per far togliere il CUP dall’interno del Padiglione; i suoi sforzi sono stati coronati da successo anche grazie al COVID con il trasferimento sotto una tenda, dato che i lavori di ristrutturazione dell’edificio che avrebbe dovuto ospitare quel servizio (la palazzina che ospitava la Centrale Operativa del 118) dopo tanto tempo ancora non sono terminati.

Ma quale è stato il mio stupore, in occasione di una delle mie visite di controllo? Scoprire che all’interno del Porfiri di recente sono state portate altre attività che non hanno nulla a che fare con l’oncologia e che sottraggono spazi preziosi ai pazienti oncologici ed ematologici.

Mi riferisco al reparto di fisiatria, alla farmacia e all’ufficio del Medico competente.
Per converso il Registro Tumori, nato per volontà del prof. Calabresi e cresciuto all’interno del Porfiri grazie al mio compianto amico Ettore Conti, è stato ubicato nei pressi del Centro Latina Fiori in locali presi in affitto dall’azienda sanitaria.

Sarebbe ora che queste vere e proprie servitù fossero eliminate e che fosse rispettata la volontà dei donatori destinando tutto il Padiglione Porfiri solo alle attività del Polo oncologico”.

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