LATINA- Si apre alle 17, al D’Annunzio di Latina, l’iniziativa “Latina ieri, oggi e domani – Uno sguardo sulla città”. Si tratta di una serie di mostre, dibattiti e proiezioni per avere uno sguardo sulla città, utilizzando diversi strumenti culturali. Al museo Duilio Cambellotti è possibile visitare le due mostre inaugurate dal 1 Ottobre delle opere di Lelio Gelli e Virgilio Marchi.
Stasera l’opera di Antonio Pennacchi verrà discussa, affrontata, approfondita da Rino Caputo, Giulio Ferroni, Marco Santagata, Roberta Colombi. Il giorno successivo, il 5 Ottobre, continuerà il dibattito sull’immagine di Latina nella letteratura italiana, sempre con Giulio Ferroni che, questa volta coordinerà il confronto con Giuseppe Patota, Massimo Onofri e Valeria Della Valle. Ad entrambi gli incontri sarà presente e parteciperà al dibattito lo scrittore Antonio Pennacchi. Sempre il 5 Ottobre, ma alle 17.30, Il paesaggio e l’architettura di Latina saranno al centro anche di un confronto su Cinema e Scrittura coordinato da Giorgio Maulucci con Dacia Maraini, Piera Degli Esposti. A seguire sarà possibile vedere il film di Marco Ferreri, girato nel nostro territorio, tra Latina, Pontinia e Sabaudia, ‘Storia di Piera’del 1983. Il 13 Ottobre sarà presentata la ricerca coordinata dal professor Vittorio Cotesta sugli orientamenti dei giovani di Latina, insieme a Michele Santurro e Lorenzo Cugliari, la ricerca offrirà poi lo spunto ai professori Vincenzo Cicchelli e Giovanni Di Franco per un’analisi comparata della condizione giovanile in Italia e in Europa.
“L’obiettivo iniziale, ha detto l’assessore alla cultura Di Francia, era quello di aprire una riflessione sull’identità di Latina. Ambizione che non va rimossa e semmai può germogliare proprio dagli spunti di queste giornate. Uno sguardo sulla città suggerisce, appunto, un punto di vista soggettivo e obliquo al quale se ne possono aggiungere altri. Una volta si diceva che “l’aria delle città rende liberi”. Oggi le città sono luoghi controversi, carichi di contraddizioni e promesse, conflitti e nuove convivenze. Latina è per sua storia e natura una città plurale e, per il panorama italiano, giovane. Ciò implica che per guardare al futuro la città non può non interrogarsi sulla propria identità, passata e futura. Non posso concludere senza i ringraziamenti, davvero non rituali, al personale dell’Assessorato, che ha lavorato alla riuscita della manifestazione e alla regione Lazio, che ne ha permesso la messa in opera».
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