Latina, esordio choc a Rieti. Nerazzurri mai così in basso. Amarezza nerazzurra. Che si sposa facile con l’ironia. Pochi intimi (dal cuore grande) si sono sciroppati le due ore di auto per assistere a Rieti-Latina allo Scopigno, ripagati da un 6-0 che lascia impietriti chiunque. Confesso che per la prima volta dopo anni non ho seguito il Latina in trasferta, una classica gita fuoriporta, a dispetto dei pochi chilometri di distanza tra il capoluogo pontino e il centro d’Italia. Quando ho letto il risultato finale sui social network ho pensato che la prima giornata di campionato non s’era disputata e che la partita allo Scopigno rappresentava ancora uno spicchio di calcio d’agosto, quindi una banale amichevole, fatta tanto per rodare i meccanismi di una squadra appesantita dalla mole di lavoro atletico e con gli schemi tattici ancora smarriti nel cervello stressato dei calciatori. E invece no. Il calendario ci dice che è la prima giornata di campionato. Che il 6-0 è reale, che il Latina è stato imbarazzante, che i nerazzurri sono ultimi in classifica con un angosciante 0-6 nel tabellino delle reti. Che mai in tanti anni di storia calcistica un qualsiasi tifoso aveva assistito a una caporetto pallonara del genere (un Latina di Sciarretta, imbottito di ragazzini, perse 7-0 a Lanciano nel secondo turno di Coppa Italia, con una squadra imbottita di ragazzini). E che a questa delusione seguirà quella nella seconda giornata di campionato, la prima che sarebbe dovuta essere al Francioni, perché molto probabilmente sarà deserto per via della squalifica del campo. Benvenuti all’inferno della serie D.
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