LATINA – Latina, decisione del Consiglio d’Istituto scatena le polemiche fra i genitori degli alunni: servizio mensa sospeso a inizio giugno: sospeso anzitempo il servizio mensa per l’anno scolastico in corso. Una decisione che fa discutere non poco quella comunicata attraverso una circolare didattica pubblicata e firmata il 14 gennaio dalla Prof.ssa Cherubina Ramacci, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Giuseppe Giuliano di via Sezze, a Latina. In sostanza, viene comunicata ai genitori degli alunni iscritto alla scuola dell’infanzia G. Paolo II una riorganizzazione del servizio mensa garantito dall’istituto: il servizio, che garantisce ai genitori lavoratori un supporto in termini pratici, nell’anno scolastico in corso verrà sospeso a partire dall’8 giugno. Questo implicherà chiaramente anche l’interruzione dell’attività scolastica pomeridiana, anticipando di fatto l’orario d’uscita degli iscritti dalle 15.30 alle 12.30.
Diverse le ragioni del forte dissenso che ha animato le proteste dei genitori dei bambini: innanzitutto la decisione, promossa dal Collegio Docenti ed avallata dal Consiglio d’Istituto, è in controtendenza con l’avviso pubblico del Comune di Latina, che determina le date di inizio e fine del servizio di mensa scolastica rispettivamente nel 23 settembre 2019 e nel 26 giugno 2020. Secondo: la comunicazione del riassetto organizzativo è stata tardiva rispetto ai tempi in cui lo stesso è stato caldeggiato dal Collegio dei Docenti, ossia in data 30 ottobre 2019. Terzo: l’intempestività della comunicazione ha fatto sì che la stessa arrivasse dopo la conferma dell’iscrizione al nuovo anno scolastico.
Le famiglie coinvolte dal provvedimento hanno manifestato tutta la propria amarezza per non essere state minimamente interpellate nella valutazione delle circostanze, nonché il disappunto all’idea di dover intervenire correndo ai ripari di tasca propria, e trovando soluzioni alternative quali colonie estive, baby sitter o simili.
Dal canto proprio, l’istituto oppone le motivazioni per cui tale decisione è maturata, espresse peraltro nella stessa circolare in questione, vale a dire la possibilità lasciata dal Comune ai vari istituti di modificare il calendario di attività della mensa, la situazione di temperatura ed umidità, che da giugno a settembre creano all’interno dell’edificio scolastico “un microclima al limite del discomfort“, così come la scarsa affluenza dei bimbi al servizio mensa negli ultimi giorni di scuola degli anni passati.
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