LATINA – Immaginiamo una semplice quanto rivoluzionaria idea: anziché alimentare gli introiti economici delle più note piattaforme di e-commerce che hanno sede in paradisi fiscali, o delle grandi compagnie petrolifere attraverso i classici buoni carburante, dirottassimo questo flusso verso i piccoli imprenditori di un territorio? Territorio nel quale vivono e lavorano proprio coloro che diverrebbero i principali attori di questa rivoluzione: i dipendenti delle aziende. I quali, proprio grazie ai loro crediti aziendali destinati al welfare, possono fare acquisti, di qualsiasi genere, non più solo sulle piattaforme dei grandi players internazionali quanto direttamente nel negozio sotto casa. Si crea così un ciclo virtuoso denominato Welfare Aziendale di Prossimità che permette alla comunità di ricevere una spinta economica così importante da risultare linfa vitale in un momento delicato come questo. Parliamo di ricadute di milioni di euro.

Un’idea, una rivoluzione ma, soprattutto, una realtà che ha un nome ben preciso: Go Welfare, progetto firmato da Tantosvago, tra le principali aziende italiane nella fornitura di servizi ai welfare providers e tra le 28 startup più innovative del panorama italiano secondo “Sifted”, magazine di settore del Financial Times, che ha scelto Latina per lanciare il suo progetto pilota, in vista dell’espansione in tutta Italia. Ma ogni idea che si rispetti per essere validata necessita di numeri e fatti. Immaginiamo che i quasi 10mila dipendenti di alcune delle maggiori aziende che hanno sede nella provincia pontina, tra le quali Abbvie, Heinz, Janssen-Cilag, Mapei e BSP Pharmaceutical, spendano i loro crediti welfare in attività commerciali del territorio, parliamo di una cifra che raggiunge un tetto massimo di 516 euro all’anno pro capite.

L’indotto che si genera per l’economia locale supera i 5 milioni di euro sui dodici mesi. Ampliando anche alla platea nazionale composta da più di 3 milioni di dipendenti che usufruiscono dei crediti welfare (dato che non ci sono limiti geografici di nessun genere) è chiaro che la provincia pontina potrebbe godere di un flusso economico enormemente più elevato.

Questo grazie a Go Welfare, la prima piattaforma italiana che vanta la tecnologia abilitante per mettere in atto questo progetto unico al quale hanno già aderito la Fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta attraverso il suo celebre Giardino di Ninfa, Icon Palestre, l’Hotel Fogliano, AKI Associazione Kitesurf Italiana, Good Food & Drink, Bancoventisei, Chaos, La Lucciola in centro, GSP Pilotage Latina solo per nominarne alcuni. La lista è molto ampia e comprende saloni di bellezza, ristoranti, panifici, ferramente, librerie, edicole, bar, pub negozi di abbigliamento. Tutti pronti a far parte di questo circolo virtuoso del Welfare Aziendale di Prossimità alimentato dai lavoratori che, grazie ai loro crediti welfare, possono ora contribuire alla sussistenza delle attività commerciali del proprio territorio.

«Latina come territorio pilota non è ovviamente una scelta casuale – spiega Matteo Romano, CEO di Tantosvago -. L’intenzione era cercare di allontanarci dal nord Italia per ampliare la conoscenza e la cultura del Welfare Aziendale. In Italia le politiche di questo genere creano ancora una disparità di diritti tra le diverse aree territoriali. Gap che viene colmato soprattutto con progetti di welfare di prossimità che vanno esattamente a coinvolgere i partner locali, pubblici e privati».


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