Latina Calcio, il Vicenza vince al Francioni. Vivarini: “Nel calcio può succedere di tutto”

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LATINA-VICENZA 0-1

Latina: Pinsoglio, Coppolaro, Dellafiore, Bruscagin, Nica (27′ st Rolando), Mariga (14′ st De Giorgio), Bandinelli, Di Matteo, Pinato, Corvia (12′ st Insigne), Buonaiuto. A disp.: Grandi, Garcia Tena, Di Nardo, Maciucca, Negro, Jordan. All.: Vivarini

Vicenza: Vigorito, Pucino (1′ st Bianchi), Adejo, Esposito, D’Elia, Rizzo, Gugher (30′ st Giacomelli), Signori, De Luca, Ebagua, Orlando (5′ st Vita). A disp.: Dani, Amelia, Bogdan, Urso, Zivkov, Cernigoi. All.: Bisoli

Arbitro: Illuzzi di Molfetta Assistenti: Bottegoni di Terni e Soricaro di Barletta  Quarto uomo: De Tullio di Bari

Marcatori: 34′ st De Luca

Ammoniti: Signori, Gucher, Nica, Buonaiuto

Spettatori paganti: 781 per un incasso di 6213 Abbonati: 1306 per un incasso quota rateo abbonati di 13.832 euro

Primo tempo – La posta in palio è alta al Francioni in quello che rappresenta un vero e proprio spareggio salvezza. Primo acuto veneto al 4′ con Ebagua: colpo di testa alto. Risposta nerazzurra affidata al destro di De Vitis: mira sbagliata. L’occasione più pericolosa dei primi 10 minuti la crea il Latina: assolo di Pinato che parte in progressione e scodella in area biancorossa un cross che chiede soltanto di essere messo in rete, ma Buonaiuto calcia incredibilmente fuori. Al 12′ si fa male Corvia, al suo posto entra Insigne. Il Latina fa la partita, il Vicenza attende e prova a ripartire: si arriva al 40′ senza ulteriori emozioni. L’ultimo sussulto del primo tempo arriva al 45′: Buonaiuto, con il destro, lambisce il palo alla sinistra di Vigorito. Dopo due minuti di recupero termina senza reti il primo tempo.

Secondo tempo – La ripresa si apre con il Vicenza in avanti: al 2′ De Luca spara alto da posizione molto favorevole. Scampato il pericolo il Latina torna a comandare le operazioni: al 4′ Di Matteo colpisce l’esterno della rete, al 6′ Vigorito si oppone a Pinato. Nel bene e nel male è sempre Buonaiuto a caratterizzare gli attacchi nerazzurri: al 24′ il numero 10 del Latina calcia fuori a pochi passi dalla linea di porta. Al 34′ il Vicenza passa in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo De Luca supera Pinsoglio. Forcing finale del Latina, senza esito. Dopo cinque minuti di recupero al Francioni termina con la vittoria del Vicenza.

Vincenzo Vivarini in conferenza stampa:
“Lo avevamo detto alla vigilia di questa partita: contava tanto, l’abbiamo persa. Già era un miracolo prima, figuriamoci adesso. Ci sono ancora tanti punti da fare, anche oggi abbiamo evidenziato dei limiti in delle situazioni. Nel calcio può succedere di tutto, se in questa settimana succede qualcosa di buono e si genera un entusiasmo positivo intorno alla squadra, magari può succedere qualcosa di positivo”.

Il Vicenza vince senza aver fatto niente di eccezionale: si aspettava questo calo?
“C’è da dire che, oltre ad essere abbandonati dalla società e da altre cose, come anche la sorte ci abbia abbandonato. Perdere Brosco, a Bari si fa male Rocca, oggi Bandinelli si blocca nel riscaldamento e Corvia dopo cinque minuti chiede il cambio. Poi è dura, sono tutti colpi psicologici molto forti. Nel momento in cui esce Corvia siamo carenti in quel reparto. La squadra ha dato tutto, siamo arrivati al 20′ del secondo tempo che non ne avevamo più, avevamo evidenziato i nostri problemi. Avevamo creato occasioni, se fossimo andati in vantaggio con Buonaiuto sarebbe uscita un’altra partita. Hanno trovato gol su calcio d’angolo ed è venuta notte fonda”

La sostituzione di Corvia con Insigne e Pinato davanti: perché?
“Pinato ha fisicità e letture di gioco. Speravo che facesse ciò che ha fatto, anche se non è attaccante. Se Buonaiuto gli avesse dato palla, nella ripresa, su quella sovrapposizione eccezionale, forse avrebbe anche fatto gol. Come alternativa avevamo Di Nardo, che adesso vedremo all’opera, che è un ’98 ma è forse prematuro. Ha delle potenzialità e non era bello bruciarlo”.

Con De Giorgio che cercavi?
“Avevamo sia Insigne che Buonaiuto che avevano gamba per attaccare la profondità. Pietro me l’ha anche data, abbiamo iniziato a fraseggiare e preso in mano la partita fin quando non abbiamo subito il gol”.

Qualcuno ha detto che a gennaio questa squadra non si era indebolita: lei pensa altrettanto e chi di dovere dovrebbe metterci la squadra?
“Non so se a fine campionato o in un certo momento dirò tutto quello che c’è da dire”.

Alcuni suoi colleghi, in situazioni simili alla sua, hanno spesso puntato il dito contro la situazione ed evidenziato tutte le difficoltà nelle quali stava lavorando. Lei, invece, ha sempre pensato e parlato soltanto di “campo”: se potesse tornare indietro cambierebbe qualcosa?
“Devo cercare di guardare al mio lavoro. È chiaro che in questo momento sono il parafulmine di tutti, lo accetto e cerco di tener botta fino alla fine”.


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