LATINA-PERUGIA 2-2
Latina: Grandi, Coppolaro, Dellafiore, Garcia Tena, Bruscagin, De Vitis, Bandinelli, Maciucca (28′ st Negro), De Giorgio, Di Nardo (1′ st Rolando), Pinato (28′ st Jordan). A disp.: Pinsoglio, Insigne, Celli, Di Matteo, Megelaitis, Nica, All.: Vivarini
Perugia: Brignoli, Del Prete (42′ Dossena), Monaco, Di Chiara, Mustacchio, Brighi, Acampora, Alhassan (11′ st Di Nolfo), Dezi, Guberti (5′ st Terrani), Nicastro. A disp.: Elezaj, Gnahorè, Ricci, Volta, Mancini, Forte. All.: Bucchi
Arbitro: Nasca di Bari Assistenti: Bellutti di Trento e Colarossi di Roma 2 Quarto uomo: De Remigis di Teramo
Marcatori: 23′ Mustacchio, 38′ (rig.) e 38′ st (rig.) De Giorgio, 26′ st Dezi
Ammoniti: Acampora, Brignoli, Brighi, Monaco, Bruscagin, Mustacchio, Negro
Spettatori paganti: 739 per un incasso di 7089 euro Abbonati: 1306 per un incasso quota rateo abbonati di 13.832 euro
Primo tempo – Prima occasione di marca nerazzurra: al 6′ De Giorgio ci prova con un destro a giro che termina alto di poco. Risposta umbra al 12′: Nicastro, solo davanti a Grandi, spara alle stelle. Al 23′ il Perugia si porta avanti: Mustacchio raccoglie una corta respinta di Grandi e firma il vantaggio ospite. Il Latina sfiora il pari al 33′: rasoterra di De Giorgio, Brignoli c’è. I nerazzurri pareggiano al 38′ su calcio di rigore, concesso per fallo di Brignoli su Di Nardo: dal dischetto De Giorgio non sbaglia. Dopo tre minuti di recupero termina il primo tempo.
Secondo tempo – Perugia pericoloso al 4′ con Dezi: destro alto. Il Latina non sta a guardare: al 15′ Pinato, innescato da Maciucca, si fa ipnotizzare da un grande Brignoli. Portiere ospite ancora in evidenza al 25′: con un balzo felino nega il gol a Rolando. Al 26′ il Perugia si riporta in vantaggio con Dezi, abile a battere l’incolpevole Grandi. Il Latina trova il nuovo pareggio al 38′, ancora con De Giorgio su calcio di rigore (concesso per fallo di Terrani su Rolando). Dopo quattro minuti di recupero la gara del Francioni termina in parità.
La conferenza stampa di Vincenzo Vivarini
Come partita d’addio al Francioni è finita tra gli applausi. La gente vi ha capito e sostenuto
“Era quello che speravo per i ragazzi, per la squadra. Da parte nostra facciamo questo lavoro e dobbiamo cercare di farlo sempre nel miglior modo possibile. Era una cosa che ci eravamo detti di fare, la squadra è stata attenta fino alla fine. Abbiamo cercato di tener su quello che potevamo, è una soddisfazione relativa perché c’è tantissima rabbia. Sappiamo tutti, dentro lo spogliatoio, che ci mancava poco per fare molto molto meglio di quello che abbiamo fatto. È un grosso rammarico che abbiamo, lo dobbiamo accettare e dobbiamo andare avanti”.
Grande reazione, grande orgoglio e anche un bel gioco
“Rispecchia il nostro campionato. Siamo stati bravi e un po’ fortunati a riprendere i due gol che ci hanno fatto loro. Abbiamo gestito la partita molto bene, con qualità, attenzione e concedendo poco al Perugia. La cosa fa rabbia, perché abbiamo visto le partite precedenti del Perugia nelle quali ha giocato sempre molto bene e tenuto in mano le partite. Siamo stati bravi a non farli giocare, abbiamo anche tirato fuori delle belle occasioni e delle belle giocate con un calcio di qualità che ha messo sicuramente in difficoltà la quarta in classifica. Questo fa ancora più rabbia, è chiaro che siamo una squadra che fa fatica, come sempre, nell’essere concreti davanti. Ci sforziamo tantissimo per vincere le partite, anche oggi abbiamo subito il secondo gol in mezzo contropiede dopo averne sbagliati due. Anche oggi rispecchia l’andamento dell’andata”.
Quest’anno è nato uno dei migliori gruppi che si sono visti in Serie B
“Questo l’ho detto un po’ ieri in conferenza stampa e lo voglio ribadire. Faccio i complimenti alla Spal per la vittoria del campionato, io ho sempre fatto campionati di vertice e questo è il primo anno che mi trovo in questa situazione qua. Quando fai un campionato di vertice è facile avere gruppi ben legati tra di loro, che hanno unità d’intenti e lottano per un obiettivo. Quando una squadra perde non ha gruppo, invece qui quest’anno è proprio vero: è uno dei gruppi più belli che ho avuto nella mia carriera da allenatore, faccio i miei complimenti ai giocatori che hanno vissuto un’annata con dei problemi molto accentuati. Non vi sto a dire i problemi individuali di ognuno di loro, sono cose personali che dentro lo spogliatoio sappiamo. Nonostante questo abbiamo sempre cercato di dare il meglio in campo, mi fa piacere che voi l’abbiate notato”.
Era la Serie B che ti aspettavi?
“È un campionato più fisico, lungo e intenso. A livello di qualità lo possiamo alzare, però è un campionato che mi piace tantissimo. Ci sono giovani molto interessanti, è un torneo avvincente. Peccato per come mi è andata a livello personale”.
A proposito di giovani: Maciucca e Di Nardo
“Soprattutto Maciucca ci tenevo a farlo giocare in queste ultime quattro o cinque partite, perché ha lavorato sempre molto bene durante l’anno. Con l’Entella ha avuto un approccio alla partita un po’ superficiale, ma oggi è stato superlativo perché è riuscito a mettersi in evidenza. Ha personalità, tecnica, fisico. Ha tutto per diventare un buon giocatore. Di Nardo deve crescere, deve strutturarsi ed essere bravo a lottare. Sicuramente è un altro ragazzo da tenere in considerazione”.
C’è stato un momento in cui non ci ha più creduto? Qual è stato il momento peggiore della stagione?
“Auguro al Latina di trovare una società professionale, capace, che abbia disponibilità per gestire una squadra di calcio. Il calcio è un’azienda, ci vogliono sacrifici, capacità imprenditoriali e tantissime componenti per poter fare delle cose importanti. Non c’è niente di matematico e di sicuro, devi essere bravo a curare i minimi particolari. Noi quest’anno non abbiamo avuto niente di tutto ciò. È chiaro che è stata un’annata che era da mollare subito e da andar via, ma penso che un capitano non deve mai abbandonare la nave, sopratttutto quando ci sono problemi. Di conseguenza momenti per star male ne abbiamo avuti tanti, la professionalità e la voglia di andare avanti in questo mondo è sempre stata messa davanti a tutto. Si è cercato di salvare il salvabile, fino alla fine”.
Mancini è riapparso affermando che comprerà la società in Lega Pro: se la chiamasse cosa risponderebbe?
“È fantascienza, nel senso che in questo momento ci tengo a finire bene ad Avellino, anche se troveremo un’altra partita particolare. Ho bisogno di riposare, l’ho già detto. Ho bisogno di andare dalla famiglia, di stare un po’ con loro. Bisogna cercare di togliersi dalla mente tutti i problemi che abbiamo avuto, il calcio è anche fatto di emozioni e motivazioni. Per poter far bene ci vuole entusiasmo, sono tutte cose che in questo momento, qui, mancano. Per ripartire ci vogliono questi requisiti. In questo momento è prematuro parlare di tutto, bisogna solo andare a casa”.
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