LATINA- Un anniversario importante per la comunità pontina. Il prossimo 25 luglio ricorrono i 70 anni da quando papa Pio XII ha proclamato Santa Maria Goretti patrona della Città di Latina e dell’Agro Pontino. La Lettera Apostolica del Papa – nella forma del Breve Pontificio firmata per speciale mandato da mons. Gildo Brugnola – portava appunto la data del 25 luglio 1952, solo due anni dopo la canonizzazione della piccola Marietta, e fu notificata alle autorità civili del Comune di Latina e alle autorità ecclesiastiche di Velletri, poiché a quel tempo Latina era sotto la giurisdizione della diocesi suburbicaria di Velletri. Per il Papa «Santa Maria Goretti, vergine e martire» è la «celeste patrona» della città di Latina «insieme a San Marco Evangelista», ma allo stesso tempo «è patrona presso Dio di tutto l’Agro Pontino», cioè quella zona che passando per il Capoluogo va da Cisterna di Latina fino a una parte di Terracina.
Per l’occasione, domenica 24 luglio, alle ore 18.30, il vescovo Mariano Crociata presiederà una messa nella parrocchia di Santa Maria Goretti a Latina, concelebrando con il parroco don Anselmo Mazzer. L’evento è interessante per la lettura del contesto territoriale che viene fatta a premessa della concessione del patronato, come si evince dalla lettura del documento pontificio redatto rigorosamente in latino, la lingua ufficiale della Santa Sede.
In premessa, papa Pio XII spiega che la zona dell’Agro pontino «che per la vastità della palude e per l’aria pestilenziale era stato un territorio di morte», ora (al tempo dello scritto) «senza dubbio è stata resa meravigliosa, essendo stata riportata la terra in forma di campi arabili e, allontanata la morte, la vita potesse rifiorire, ad opera soprattutto dei pontefici romani e di altri uomini benemeriti». Tuttavia, «più mirabile è l’opera di Dio» poiché ha suscitato «il soave e ardentissimo fiore di purezza e di santità», che è santa Maria Goretti.
Il Santo Padre tratteggia i punti salienti della vita terrena di Marietta, che «nata nel Piceno, passò miseramente nello stesso agro pontino la gran parte della sua vita, fino a che, non volendo “disobbedire alla santa legge di Dio” (1 Macc 1,66), candida per la purezza, rossa per il sangue spirò». La morte provocata dall’aggressione di Alessandro Serenelli avvenne nel 1902 ma da subito la figura di questa ragazzina fece presa tra i fedeli non solo della zona o italiani, ma addirittura a livello internazionale. A dimostrazione di ciò le tante chiese cattoliche che nel mondo sono dedicate a Santa Maria Goretti.
Il Breve Pontificio prosegue con una parte che riveste anche un aspetto curioso dal punto di vista storico, poiché accenna ai promotori della richiesta. Per il Papa «perciò niente di strano, se i governanti e tutti i fedeli di Latina, principale città di quella regione, facente parte della Diocesi di Velletri, principalmente il Consiglio provinciale delle Acli pontine e anche venticinque assemblee locali sempre delle Acli (le Associazioni cristiane dei lavoratori)» hanno avanzato la richiesta di patronato.
Una specificazione maggiore circa le figure che hanno promosso la richiesta al Papa è emersa da un altro documento. L’attuale Dicastero per le Cause dei Santi ha ereditato l’archivio dell’allora Congregazione dei Riti, dove nelle scorse settimane la diocesi pontina – grazie alla preziosa collaborazione del personale del Dicastero – ha ritrovato una “minuta” scritta a macchina, che cita espressamente tra i promotori proprio il Consiglio comunale di Latina oltre poi alle Acli di Latina e le sue articolazioni territoriali.
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