L’assurdo della povertà e della disuguaglianza: lettera da una cittadina alle istituzioni

Pubblichiamo la lettera che abbiamo ricevuto da una nostra lettrice, rivolta ai cittadini e alle istituzioni.

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PISA – 1 dicembre 2021

“Ieri, 29 novembre verso le 11, in piazza San Paolo a Ripa d’Arno, mentre parcheggiavo la maccchina, ho notato un ragazzo giovane, di origini asiatiche, in piedi, appoggiato al muro dell’Arno.
Infreddolito, immobile.
Indossava una felpa leggera e pantaloni sdruciti. Faceva freddissimo.
Lo sguardo fisso. Non chiedeva niente. Dietro la testa, appoggiato sulla spalletta dell’Arno, un sacchetto di plastica con pochissime cose. Mi sono avvicinata e gli ho chiesto se aveva bisogno offrendogli anche dei soldi per mangiare che ha rifiutato.
Insisto nel volerlo aiutare e mi risponde che voleva andare alla Caritas. É qui da due giorni proveniente da Roma.
Chiamo la Caritas, non fanno interventi di questo tipo ma​ avrebbe potuto recarsi presso la sede.
Mi rivolgo al Comune dove mi mettono in contatto con i vigili che, a loro volta, mi fanno chiamare dal Responsabile “DELL’ UNITA DI STRADA’ signor Renato che provvede ad un immediato intervento.
Attendo il loro arrivo e conosco RICCARDO, un uomo straordinario che parla da padre con il ragazzo che si apre sempre di più. Gli offre un sacco a pelo e degli indumenti. Li rifiuta. Nel frattempo arriva un senza dimora conosciuto dall’operatore.
I tre parlano e Riccardo visto che questo andava alla mensa di via Mazzini lo invita a portare con sé il ragazzo perché aveva socializzato bene con lui.
Riccardo ha dato appuntamento ai due per la cena delle 22 in piazza san Paolo all’Orto.

Passano a passo svelto davanti alla chiesa verso un pasto caldo, per il ragazzo forse il primo da due giorni.
Poco prima,​ l’anziano senza dimora era salito sulla spalletta dell’Arno per strizzare i panni prelevati da una busta. Riccardo lo ha invitato a scendere perché pericoloso. É sceso immediatamente.
Ho voluto raccontare l’accaduto per l’impatto umano che ha avuto su di me e per proporre alle istituzioni di attivare un NUMERO BREVE per​ ​ il servizio “UNITA’ DI STRADA” come per le emergenze e PUBBLICIZZARLO.
Allego alcune foto che mostrano​ un essere umano SOLO, accudito per caso anche da un anziano homeless.
Auguro a questo ragazzo di poter trovare conforto alla sua disperazione e solitudine.
Mi sono sempre chiesta perché sia cosi difficile risolvere il problema della disuguaglianza e della povertà nel mondo.”


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