L’assessore Simone Lenzi nella bufera per i post omofobi e contro la redazione del Fatto Quotidiano

Arrivano le scuse dell'assessore ma il caso resta gravissimo, prevista nel pomeriggio una conferenza stampa con Salvetti

311

LIVORNO – Le vignette del Fatto Quotidiano definite antisemite ma non solo, il fatto anche più grave forse sono dei post omofobi contro un’opera d’arte alla Biennale di Venezia. Si è fatta pesante la posizione dell’assessore alla cultura Simone Lenzi a causa dei suoi tweet e dei suoi post social “al veleno”. Compatta l’opposizione con Valentina Barale e Stella Sorgente che chiedono le dimissioni e una parte del Pd che gli volta le spalle, oltre all’Arcigay e le altre associazioniche lo accusano. Il tweet omofobo sarebbe questo: “Alla Biennale di Venezia ci tengono a farci sapere che la donna quintessenziale ha la minchia. E no, non è che siamo borghesi scandalizzati. Siamo borghesi annoiati a morte da questo lavaggio del cervello, da questa prevedibilità, da questa predica continua”. E ancora riprendendo il Daily Mail, l’assessore alla cultura livornese scrive: «Uno squinternato vuole farsi validare come donna e usa un neonato per soddisfare una sua perversione pedofiliaca con l’aiuto della Duke University. E no, non sono io transfobico, è che vi siete bevuti il cervello». Seguono altri post dedicati alla «frociaggine», alle donne e all’identità arcobaleno.

Una delle vignette del Fatto Quotidiano prese di mira da Lenzi

Per quanto riguarda la redazione del Fatto Quotidiano riguardo alcune vignette sulla guerra in Israele, Lenzi su Twitter scrive: “Ho uno champagne in frigo, pronto per quando chiuderà, sommersa dai debiti, la fogna del Fatto Quotidiano laboratorio di abiezione morale, allevamento di trogloditi, verminaio del nulla”. Ieri pomeriggio a Palazzo Comunale Lenzi ha incontrato la stampa dopo essersi confrontato con Salvetti e la Giunta, per presentare le sue scuse e per cercare di spiegare l’accaduto: “La cosa più importante sono le scuse alle persone e alle associazioni colpite dal mio post – attacca – l’errore più grande è stato affidare ai social che possono diventare terreno di scontro e non di confronto, le mie considerazioni”. Finite le scuse Lenzi tira fuori comunque anche dei “ma”: “Chi mi conosce sa che amo la libertà e negli di Giunta ho partecipato personalmente e votato a favore di vari emendamenti per la parità di genere”. Poi c’è il Fatto Quotidiano e la sua redazione, già attaccati due anni fa per la vicenda del giornalista e professore della Luiss Alessandro Orsini, al quale vennero chiuse le porte del Teatro Goldoni: “Tutte le vignette sono degne di uno “sturmer” nazista, questo non toglie che abbia rispetto per la libertà di stampa e non credo di avere il potere di essere pericoloso per i lavoratori di questo giornale e di poterlo chiudere. Un giornale che non mi piace e con i suoi articoli vive solo sulle disgrazie altrui, gioendo quando c’è un avviso di garanzia o un arresto”. Post e tweet politicamente molto pesanti quelli di Simone Lenzi, che per essere giustificati devono passare necessariamente da un confronto e una presa di posizione da parte di Salvetti e di tutta la Giunta, il quale questo pomeriggio ha indetto una nuova conferenza stampa per chiarire la questione. Nel frattempo l’assessore è totalmente scomparso dai social.


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.