L’ARRIVO AD APRILIA DI FAMIGLIE VENETE E TRENTINE PROVENIENTI DA BOSNIA E ROMANIA

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Nel 1940 un centinaio di famiglie di origine trentina si trasferirono dalla Bosnia ad Aprilia, Ardea e Pomezia attratte dalla bonifica dell’agro Pontino. Abitavano a Mahovljani, sobborgo della città di Laktasi in Bosnia Erzegovina, a pochi chilometri da Banja Luka. I trentini – molto poveri, quasi tutti di Aldeno – nel 1883 emigrarono in quella zona che allora, come il Trentino, faceva parte dell’Impero Austroungarico. Nel 1940 molte di quelle laboriose famiglie sono rientrate in Italia, con destinazione l’Agro Pontino, in seguito di un accordo fra i governi della Jugoslavia e italiano. Dopo la seconda guerra mondiale quelle famiglie si sono perfettamente integrate nel territorio, ottenendo risultati positivi in diversi settori.
Un bel libro dello studioso – presidente del Circolo dei trentini – Paolo Perotto, mette in chiara evidenza la vita dei suoi compaesani in quelle zone, corredata da foto d’epoca interessanti e significative. La Bosnia – ora stato indipendente dopo la dissoluzione della Jugoslavia – è stata una terra di passaggio per i trentini-bosniaci-pontini che vogliono ancora bene a questa terra, la sentono loro, perché a sua guardia ci sono i defunti sepolti nel cimitero accanto alla chiesa. E’ stato anche realizzato un monumento attorno al quale si ritrovano spesso con figli e nipoti per ricordare, celebrare la storia familiare. Il monumento è formato da tre grandi lastre di marmo, poste una accanto all’altra, che simboleggiano le montagne del Trentino. Sulla più grande sono stati incisi i nomi di tutti i capifamiglia che formarono la colonia trentina di Mahovljani .
Ad Aprilia sono arrivate nel 1940 famiglie provenienti da Comanesti – città mineraria rumena – dove si trasferirono dal veneto (Castellavazzo) e trentino nel 1879. Trovarono lavoro in poco tempo, erano bravi a lavorare il porfido e nel fare i sampietrini. La famiglia Savioli è stata una delle prime ad arrivare ad Aprilia.


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