Dobbiamo riprendere il nostro potere sulle tecnologie e capire che, benché esse stiano plasmando la nostra mente e guidando le nostre emozioni, dobbiamo essere capaci di reagire, appena riconosciuti i loro effetti. (Derrich de Kerchhove)
Secondo Steve Jobs (San Francisco, 24 febbraio 1955 – Palo Alto, 5 ottobre 2011), che è stato un imprenditore, informatico e inventore statunitense, il cofondatore di Apple Inc. e amministratore delegato fino al 24 agosto 2011, quando si è dimesso per motivi di salute, «La tecnologia da sola non basta. È il matrimonio tra la tecnologia e le discipline umanistiche a darci quel risultato che ci fa sorgere un canto nel cuore».
Nell’agosto del 1982 il Commodore 64 negli Stati Uniti fece la sua comparsa. In Italia il Commodore 64, questo nuovo strumento tecnologico, fu presentato nel settembre dello stesso anno alla Fiera di Milano, proprio mentre in America veniva lanciato il Motorola Dyna TAC8000X, il primo telefonino cellulare portatile della storia che con una carica di 6 ore poteva reggere 30 minuti di conversazione. Oggi un normalissimo telefonino ha una memoria 120mila volte più grande e 120 volte più capacità di calcolo. Si stava così entrando nel futuro.
Jack Tramiel il vero pioniere della storia dell’informatica, contribuì alla diffusione dei primi computer domestici. Era un ebreo polacco sopravvissuto ai lager nazisti. Liberato nel 1945 dopo due anni si trasferì negli Stati Uniti dove si arruolò nell’esercito diventando un tecnico riparatore di macchine da scrivere. Nel Bronx aprì una piccola officina e successivamente diede vita a un a nuova società utilizzando la parola “commodoro” perché voleva che nel nome dell’azienda figurasse un riferimento all’esercito, presso il quale aveva cominciato a lavorare. E quando creò il suo computer accanto al nome aggiunse il numero che indicava la memoria (Ram 64kb) che superava quella dei computer precedenti.
Il 20 novembre 1985 la Microsoft di Bill Gates lanciò il software Windows 1.0. Google è stata fondata nel 1998 (il 4 settembre) da Larry Page e Sergey Brin, due studenti di Stanford (a solo 25 anni).
Alcuni studiosi collocano la nascita di Internet nel 1969 (primo collegamento interuniversitario), altri nel 1971 (collegamento Arpanet), altri ancora nel 1982 (definizione del protocollo Ted/ID e della parola Internet o addirittura nel 1998 (nascita del Word Wide Web).\
Nel 1983 il settimanale statunitense Time (che ogni anno dedica la copertina di ogni nuova annata alla persona più influente dell’anno appena trascorso) proclamò come vincitore il computer, l’elaboratore elettronico, presentandolo con le sue qualità: giovane, affidabile, silenzioso, pulito e intelligente.
Secondo il filosofo Vittorio Possenti «Le nuove tecnologie trasformano il nostro modo di vivere e di comprendere noi stessi. La tecnologia ci può servire per migliorare la condizione umana».
Secondo il sociologo Franco Ferrarotti «La tecnologia digitale, dalla quale siamo circondati e invasi, è contrassegnata da potenza, precisione e velocità crescenti, tanto da mettere a dura prova il nostro cervello rimasto lento e meditativo».
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