L’angolo delle curiosità: Pier Paolo Pasolini

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Se dunque mi preparo a lottare come posso. E con tutta la mia energia, contro ogni forma di terrore, è, in realtà, perché sono solo. Il mio non è qualunquismo né indipendenza: è solitudine.     (Pier Paolo Pasolini)

Alcune scene del film bellissimo Medea (1969), che non ebbe successo né di pubblico, né di critica, di Pier Paolo Pasolini sono state girate in Cappadocia, in Turchia. L’attrice principale, nel ruolo di protagonista, fu affidata alla cantante Maria Callas. Piero Tosi disegnò gli splendidi e meravigliosi abiti indossati dall’attrice. Le vesti evocavano il mondo barbarico della Colchide, da cui Medea proveniva, la regione incastonata sotto il Caucaso (all’incirca l’odierna Georgia)

Pasolini per l’eroe Giasone si rivolse a Giuseppe Gentile, l’atleta che nelle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 ottenne la medaglia di bronzo nel salto triplo. Il ruolo di Creonte, re di Corinto, fu affidato a Massimo Girotti; il centauro Chironte fu dato a Laurent Terzieff dal volto scavato. Nella stessa pellicola compare anche una giovane Piera degli Espositi (recentemente scomparsa).

Pier Paolo Pasolini è stato uno dei più rappresentativi e controversi scrittori della seconda metà del secolo scorso. Nessun autore della sua generazione ha unito così strettamente vita e opere letterarie e cinematografiche.

Lo scrittore e critico letterario, recentemente scomparso, Pier Giorgio Bellocchio (1931-2022) ha scritto: «Mai Pier Paolo Pasolini è stato così solo, così disperatamente e inutilmente italiano, come nel momento della sua massima popolarità».

Pier Paolo Pasolini secondo Massimo Recalcati è stato un pensatore critico, un analista lucido e severo del nostro tempo, un contestatore del sistema, un marxista ateo, un giovane comunista militante (che subì l’espulsione), un omosessuale ribelle, un individualista, un altruista generoso, un coraggioso uomo che si è schierato contro l’aborto, un  intellettuale che ha manifestato il suo impegno civile, politico attraverso la letteratura, il giornalismo “corsaro” e il cinema.

Pasolini secondo alcuni critici, nel corso della sua breve esistenza, ha assunto anche posizioni reazionarie quando ha rivendicato con orgoglio l’analfabetismo del sottoproletariato, come forma di opposizione attiva al processo di acculturazione borghese o quando ha elogiato la vitalità del garzone del fornaio che fischiettava allegramente, mentre portava il pane la mattina presto nelle strade di Roma come una nuova Resistenza alla violenza della dittatura del sistema dei consumi.

Pasolini nella sua vita pubblica e privata ha vissuto contraddittoriamente la condizione di divo e di reietto, di figlio molto amato dalla madre e poco considerato dal padre. È stato braccato dalla censura, osteggiato dalla cultura più tradizionale e accademica, ha vissuto sulla propria pelle la violenza della discriminazione omofoba.

Nella battaglia di Valle Giulia Pasolini, anarchico e rivoltoso, eretico e irregolare, decise di schierarsi non con i figli della borghesia che inneggiavano alla rivoluzione, ma con i poliziotti, con i «figli dei poveri». Scelse responsabilmente di stare dalla parte dei poliziotti contro i giovani contestatori.

 

 

 

 

 


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