Finché l’uomo sfrutterà l’uomo, finché l’umanità sarà divisa in padroni e servi, non ci sarà né normalità né pace. La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui. (Pier Paolo Pasolini)
L’anniversario del centesimo anno della nascita può essere l’occasione per porsi alcune domande: «Qual è l’originalità di Pasolini? Quali le ragioni della sua importanza? In che cosa è ancora attuale?» La sua originalità è segnata dall’estrema versatilità del suo percorso creativo. Nessun altro scrittore ha lasciato una traccia nel vissuto nazionale e nella memoria collettiva simile alla sua attraverso l’opera e la vita. Ai suoi tempi è stato “inattuale”, mentre dopo la morte è diventato una presenza costante e ineludibile.
Pier Paolo Pasolini ha sempre mostrato un particolare interesse verso un altrove esotico in cui cercava quell’autenticità che in Occidente, a suo modo di vedere, si era persa
Il Gruppo ’63 non fu mai indulgente verso le tesi culturali di Pasolini. Alberto Arbasino colse nel poeta di Casarsa un’alta qualità letteraria. Umberto Eco cercò di comprendere il ruolo che l’intellettuale Pasolini, vocato alla emarginazione, avesse nella società italiana. Per lui era un poeta più vicino a Rimbaud che a D’Annunzio. Eco amava la poesia di Pasolini, in particolare Le ceneri di Gramsci, ma non sopportava la visione arcaica del mondo. Lo infastidiva la condanna del progresso.
Pier Poalo Pasolini amava la musica, arte che ha accompagnato il percorso dell’intellettuale e dell’artista. Infatti già nell’adolescenza venne iniziato a Casarsa dalla violinista slovena Pina Kalc alla musica che in seguito sarà utilizzata con pregnanza di significati nei suoi film. Nella pellicola Vangelo secondo Matteo le immagini sono commentate da blues, canzoni popolari russe e Bach. Anche nel film Salò sono utilizzate canzoni anni Trenta, Chopin e Bach alla fisarmonica, oltre alla polifonia cacofonica.
Nelle colonne sonore pasoliniane Bach è massicciamente presente. Nel Vangelo secondo Matteo è presente il concerto pero oboe e violino e l’aria di Erbarme dich; mentre in Accattone il coro della Passione secondo Matteo commenta la lotta belluina tra Accattone e il cognato sul terreno polveroso della borgata. Da ricordare inoltre che dal palcoscenico operistico Pasolini aveva scelto la Callas, corpo e voce di passioni primitive, come interprete ideale del film Medea.
Il Vangelo secondo Matteo (1964). Da un incontro ad Assisi nacque in Pasolini l’idea di un film religioso sulla figura di Cristo. Girato a Matera e Massafra, con attori scritturati sul posto è stata una intensa rilettura, laica e sacra nel contempo, della vita di Gesù, visto come un personaggio di popolo, ispirato ai quadri di El Greco.
Il Vangelo secondo Matteo pasoliniano è un’opera di poesia, una poesia di un tipo tutto particolare: la poesia dello scandalo. Per il poeta di Casarsa Il Vangelo è un film incompreso. Infatti affermò: «Voglio dire molto chiaramente che non è un film sul figlio di Dio, ma su un uomo venuto a scandalizzare con i suoi modi e con i suoi messaggi. Questi modi e messaggi sono tanto scandalosi che nonostante i duemila anni trascorsi da quando sono stati pronunciati, non si sono ancora nemmeno lontanamente affermati nell’immaginario dell’umanità. Ama il prossimo tuo come te stesso… è ancora lontanissimo dal trovare una realizzazione anche solo embrionale».
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