La lingua non è uno strumento neutro: rivela la nostra visione del mondo, il nostro stile di vita, plasma la realtà che ci circonda, modificando valori e significati. La lingua è da sempre lo specchio di una società e l’italiano non fa eccezione. Porta in sé, stratificati, secoli e secoli di storia, ma continua a riflettere, giorno per giorno l’evoluzione del nostro costume, della nostra mentalità, delle nostre abitudini.
Giuseppe Antonelli

La lingua parlata nell’Attica, la regione storica dell’antica Grecia di cui Atene era il capoluogo, diventò la lingua comune (koinè) adoperata nei territori conquistati da Alessandro Magno, il macedone; fu una lingua valida per la conversazione quotidiana e anche per i commerci, le cancellerie e la letteratura.

La lingua swahili, parlata da oltre 10 milioni di persone in Kenia, Tanzania, Burundi, Uganda, Repubblica democratica del Congo e Isole Comore, potrebbe diventare la lingua ufficiale della Comunità dell’Africa orientale.

Il portoghese è una lingua romanza, nata dal latino parlato dai soldati romani giunti con l’esercito nel III secolo a.C. a conquistare la Lusitana, la regione occidentale della penisola iberica. La lingua è parlata in molti territori da circa 240 milioni di persone ed è la sesta lingua più parlata al mondo.

La lingua inglese è parlata oggi da più di due miliardi di persone e la sua diffusione è sempre più in rapido aumento in tutte le parti del mondo. Tra pochi anni sarà usato da tutti coloro che in qualche modo sono parte attiva del mondo globalizzato.

La lingua italiana è la quarta lingua più studiata in tutti i continenti dopo l’inglese, lo spagnolo e il cinese. Nell’intero pianeta sono più di due milioni gli studenti stranieri che stanno imparando l’italiano

Una persona comune ha nella sua mente circa 6.500 parole, ma ne utilizza 2.000. Poco più di 2.500 vocaboli formano il lessico “alto” che corrisponde alle parole imparate durante gli anni della scuola.

Di tutte le lingue – osservava l’illuminista matematico Jean Basptiste Le Rond D’Alembert – l’italiano è la più varia, la più flessibile, la più suscettibile di forme differenti, che si vuole dare. Così non è meno ricca nelle buone traduzioni, che un’eccellente musica vocale, che non nello stesso tempo una specie di traduzione.

Fattori importanti per la proliferazione delle lingue sono state probabilmente le migrazioni e il mutare delle condizioni ambientali e climatiche.

La Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, emanata dal Consiglio
d’Europa nel 1992, documento politico molto importante, tutela, accanto a quella religiosa, l’identità linguistica delle minoranze, minacciata dai meccanismi di esclusione messi in atto dagli Stati-nazione.

L’esperanto è una lingua artificiale internazionale che è stata sviluppata da alcuni europei e in particolare da un medico polacco, Ludwik Lejzer Zamenhof intorno agli anni 1870-80. Creata per rendere possibile la reciproca comprensione tra i popoli, preservando la ricchezza e la storia delle diverse lingue europee.

L’inglese internazionale (il cosiddetto globish) è una lingua povera, basta ricordare che l’Oxford Dictionary conta 615.000 termini, mentre l’inglese globalizzato si aggira sui 1.500

L’Accademia della Crusca, che ha sede a Firenze, è la maggiore istituzione che ha il compito di proteggere (e studiare) l’italiano. Secondo l’Accademia Internet ha il merito di aver fatto tornare a scrivere persone che, senza il mondo online, non avrebbero mai scritto se non la lista delle spesa o un modulo da compilare.


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