L’angolo delle curiosità: Il cinema

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Il cinema è una macchina, uno strumento per riprodurre meccanicamente                    la realtà ed anche una invenzione artistica.                                                                (Antonio Costa )

          Il 31 ottobre del 1993 morì Federico Fellini e nelle commoventi immagini del suo funerale si vede la moglie Giulietta Masino che in chiesa saluta il marito con un rosario in mano durante il passaggio della bara.

          Monica Vitti, morta il 2 febbraio del 2022, è stata una icona irripetibile, un simbolo del cinema italiano. Sulla vita e carriera di questa celebre attrice è stato prodotto dal regista Fabrizio Corallo un documentario dal titolo Vitti d’arte, Vitti d’amore.

            Nel 1966 uscì Blow-up di Michelangelo Antonioni. Il film è incentrato sulla vicenda di un fotografo londinese che ingrandendo le immagini scattate in un parco, scopre gli indizi di un omicidio. La sceneggiatura si ispira a un racconto dello scrittore argentino Julio Cortazar, Le bave del diavolo, pubblicato nel 1959 e ambientato a Parigi.

          Nino Manfredi nato a Castro dei Volsci il 22 marzo 1921 e morto nel 2004, insieme ad Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, e Vittorio Gassman è stato uno dei quattro moschettieri della risata. Si laureò in Giurisprudenza e si diplomò all’Accademia d’Arte drammatica ed ebbe una lunga carriera vissuta tra il teatro e il cinema, passando per la televisione con Canzonissima.

 Torneranno i prati (2014) La guerra è una brutta bestia che gira il mondo e non si ferma mai, ultimo film scritto e diretto da Ermanno Olmi, dedicato al padre del regista bergamasco, è il punto di arrivo delle riflessioni olmiane sulla guerra e sul rapporto dell’uomo con la natura. Film girato in gran parte in quota, sull’altipiano di Asiago, sotto la vera neve. Il film fa sentire con precisione quasi insostenibile che cosa doveva essere la vita in trincea, il peso della fatica, del freddo e di una ingiustizia che appare senza volto.

“Citto” Maselli, nato a Roma nel 1930 recentemente scomparso, è stato il regista della realtà, un instancabile “facitore” di cultura. Il suo padrino di battesimo fu Luigi Pirandello che gli diede il soprannome di Citto. Ancora adolescente partecipò alla Resistenza. Si diplomò al Centro sperimentale di Cinematografia. Tutta la sua spendita produzione documentaria e cinematografica è stata realizzata con il rigore e la coerenza dell’intellettuale che sa raccontare al popolo con una tensione ideale, sempre legata alla realtà. Una delle sue opere più conosciuta è Gli indifferenti (1964) tratto dall’omonimo romanzo di Moravia.  “Citto”  è stato un uomo dei diritti, della lotta per la libertà e la giustizia sociale, un prezioso erede dei principi e valori della Resistenza.

Il sociologo francese Edgar Morin a scritto nella sua Autobiografia, I ricordi mi vengono incontro, che la settima arte il cinema «è per me l’arte multidimensionale in cui immagini, parole e musiche si fecondano vicendevolmente, in cui è possibile esprimere un potente messaggio umano». Il cinema è un’arte fondamentale che merita un posto importante nella cultura. Esso permette di vivere meglio i nostri sentimenti d’amore, di partecipazione, di simpatia.

          Per il critico cinematografico e storico del cinema italiano, ordinario di Storia e critica del cinema presso l’Università degli Studi di Padova, Gian Piero Brunetta «Il cinema ha cercato di rappresentare i sogni e i pensieri dell’uomo. Il cinema è stata la più potente macchina mitopoietica del Novecento. Il cinema ha creato modelli di comportamento, modi vestire, di muoversi e di parlare. Il cinema permette di sentire, vivere e condividere forti emozioni: divertimenti, piaceri, paure e gioie.


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