Uno dei motivi più forti che conducono gli uomini all’arte e alla scienza è la fuga dalla vita quotidiana con la sua dolorosa crudezza e la tetra mancanza di speranza, dalla schiavitù del propri desideri sempre mutevoli. (Albert Einstein)
Il pittore italiano Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, nel 1601-02 dipinse la Cena in Emmaus (olio su tela cm 141-196,2) che è esposta alla National Gallery di Londra. Il tratto iconografico innovativo è nel Cristo imberbe, col braccio sinistro e la mano sospesa sul pane, deposto su una mensa arricchita di altre vivande, come la canestra con la melagrana, i pomi, l’uva, con un pollo arrostito e con la presenza di un locandiere o servitore.
Nel 1606 Caravaggio realizzò un’altra Cena in Emmaus, dipinto a olio su tela (141 × 175 cm), che si trova a Milano nella Pinacoteca di Brera. L’artista italiano reinterpreta la scena evangelica in modo meno innovativo ma pur sempre originale. Malgrado l’aggiunta di una domestica, gli elementi sono semplificati, i gesti trattenuti, la pittura è spoglia ed essenziale. Eppure riappaiono la natura morta, i contrasti delle luci e delle oscurità. Uno dei due discepoli è rappresentato di spalle quasi senza volto, l’atmosfera è intensa col gesto benedicente di Cristo.
Jan van Eyck celebre pittore, artista molto amato, nel suo ultimo periodo, dal 1432 al 1439, mise in campo geniali soluzioni sperimentali. Esplorò nuove vie per raffigurare i paesaggi, le nature morte, i ritratti, perfezionò la tecnica pittorica a olio; inaugurò nuove modalità per la prospettiva architettonica e per il trompe-l’oeil. Le composizione di interni e di paesaggi, la figura umana, sentita come parte del paesaggio, sono tutte novità strepitose, destinata a restare sostanzialmente senza seguito fino alla grande pittura di paesaggio e di interni del Seicento olandese.
I pittori impressionisti Monet (Tramonto, veduta di Guernesey), Courbet (La spiaggia a Trouville), Delacroix (Falesie a Dieppe) e Renoir hanno colto in alcune opere l’immediatezza e il paesaggio della Normandia imprimendo sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell’acqua e le valli verdeggianti di questa regione del nord francese.
Jackson Pollock, inventore del dripping, ha cambiato il linguaggio della pittura. Il dripping è la tecnica a sgocciolamento che il pittore americano adottò per creare le sue materie cosmiche, i dipinti informali dotati di una straordinaria capacità e versatilità metaforica. L’innovazione di Pollock fu certamente una “invenzione” tecnica che ha precisi risvolti di linguaggio
Antonio Ligabue nato a Zurigo nel 1899 ebbe un’esistenza molto travagliata. Fu espulso dalla Svizzera a vent’anni e visse a Gualtieri nella Bassa Reggiana. Fino alla sua morte avvenuta nel 1965. La sua pittura è stata la via di fuga dalla realtà e dal disagio interiore. Il suo mondo visionario è costituito da animali domestici ed esotici, come tigri, serpenti e leopardi in agguato o a caccia lungo le sponde emiliane.
Nei giardini del Palazzo di Vetro dell’Onu a New York si può ammirare il bronzo imponente di Evgenij Vucetic (dono dell’Unione Sovietica) che rappresenta un uomo che brandisce il martello e punta verso il basso la spada la quale, toccando terra, si trasforma nel vomere dell’aratro.
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