L’angolo delle curiosità: Arte

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L’arte è stata utilizzata dall’uomo per dare forma non solo nella storia ma anche per raccontare l’inenarrabile, l’invisibile, il sacro, i sentimenti, le idee dei singoli uomini e delle comunità.

         David, il capolavoro della scultura di Michelangelo, testimonia che il grande artista (pittore, scultore, architetto, poeta, anatomista) del nostro Rinascimento conosceva l’esistenza del giugulare, la vena che corre attraverso il collo, cento anni prima che venisse descritto il sistema circolatorio.

         L’Ultima Cena il capolavoro più noto (insieme a La Gioconda) e più toccante di Leonardo da Vinci si trova nel refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano. L’ultimo restauro risale al 1999. Piero Maraini è stato lo studioso più accreditato in Italia e all’estero che ha seguito e osservato da vicino l’opera dai ponteggi dei restauratori

Il cardinale Giuliano della Rovere nel novembre del 1503 fu eletto papa con il nome di  Giulio II e nel 1508 chiamò 2 giovani artisti Michelangelo Buonarroti di 33 anni, a cui affidò l’incarico di dipingere la volta della Cappella Sistina, e il giovanissimo Raffaello da Urbino a cui chiese di affrescare le pareti del suo appartamento, nei Palazzi Apostolici, gli ambienti che tutto il mondo conosce come le Stanze di Raffaello.

Nel periodo romano il giovane Michelangelo scolpì la Pietà, che si trova nella basilica di san Pietro, e per il banchiere Jacopo Galli il Bacco  che si trova a Firenze presso il  museo del Bargello.

In una nota lettera del 1542, Michelangelo Buonarroti, dopo che furono interrotti i lavori per il monumento funebre di Giulio II (definito dallo stesso artista «la tragedia della sepoltura») e vide sfumare l’impresa, scrisse con amarezza rancorosa: «tutte le discordie che nacquono fra papa Iulio e me, fu la invidia di Bramante e Raffaello da Urbino e questo fu causa che non seguitò la sua sepoltura in vita,  per non rovinarmi e aveva ben ragione Raffaello che ciò aveva dell’arte lo aveva da me».

La Resurrezione di Piero della Francesca è stata definita «la pittura più bella del mondo». Il dipinto murale, che l’artista consegnò alla sua città natale attorno al 1460 e precisamente alla Sala dell’udienza di Palazzo dei conservatori, si trova oggi presso il Museo civico di San Sepolcro. Il capolavoro rappresenta un Cristo maestoso che si leva dalla tomba con un piede appoggiato al bordo nell’atto di scavalcarlo e regge con la destra un vessillo crociato, mentre i quattro soldati romani hanno ceduto al sonno. La figura atletica del Cristo, nella luce dell’alba divide in due il paesaggio. Invernale e morente alla sua destra, rinato nell’estate alla sua sinistra.

Amedeo Modigliani durante il suo soggiorno parigino strinse amicizia con i maggiori artisti dell’epoca. Il giovane artista livornese si spense nel 1920 all’età di trentasei anni. Ai suoi funerali partecipò l’intero quartiere di Montparnasse dimostrando così il dolore, l’affetto e la stima degli amici e degli abitanti di Parigi.

Il divisionismo italiano, che si presentò ufficialmente nella Triennale di Brera del 1891, è nato sulle stesse premesse del Pointillisme francese. Si sviluppò nel nord della penisola con il sostegno del critico e mercante d’arte Vittore Grubicy. I maggiori rappresentanti di questo movimento artistico sono stati Cremona, Pellizza da Volpedo, Morbelli, Longoni, Segantini.

Il fanatismo ideologico dei talebani ha prodotto l’esplosione dei Buddha di Bamiyan, Queste due enormi statue furono scolpite da un gruppo religioso buddista nelle pareti di roccia della valle di Bamiyan, in Afghanistan, a circa 230 chilometri dalla capitale Kabul.

 

 

 

 


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