La dignità dell’artista sta nel suo dovere di tener vivo il senso di meraviglia nel mondo.
Gilbert Keith Chesterton
Nella Galleria dell’Accademia di Firenze sono conservate le statue dei quattro torsi di Michelangelo Buonarroti (Caprese Michelangelo 1475 – Roma 1564), sculture vistosamente non finite, lasciate incompiute dall’artista toscano con l’intenzione di comunicare uno dei suoi temi più cari, ossia l’imperfezione dell’essere umano attraverso la tensione tra l’immagine scolpita nel blocco della scultura e il peso inerte della materia.
Michelangelo Merisi detto Caravaggio è stato definito «pittore maledetto», perché in alcune delle sue opere, le Sette opere di misericordia (Pio Monte della Misericordia, Napoli), la Morte della Vergine (Louvre, Parigi), la Madonna dei pellegrini (Basilica di Sant’Agostino, Roma), ha ritratto un’umanità sofferente, disgraziata: un mondo di poveri e di emarginati. Nella sua vita ha vissuto personalmente anche il dramma della peste, scoppiata in Lombardia nel 1576, in cui perdette il padre e il nonno. Alcuni suoi capolavori hanno idealmente intrecciato questa drammatica esperienza personale.
L’artista André Derain (1880-1954), figura cardine dell’avanguardia agli albori del Novecento, è stato al centro dei movimenti (fauves, cubismo) che hanno segnato la storia dell’arte nel secolo breve. La sua pittura è caratterizzata per la pacatezza dei toni e la ricerca sulla figura, spaziando dagli echi postimpressionisti alle suggestioni classiche. Considerato uno di padri fondatori del Cubismo, a lui Picasso deve la conoscenza dell’arte africana. Verso il 1911 Dearin, «sperimentatore controcorrente», avviò un personalissimo «ritorno all’ordine», per prendere poi posizione nel primo dopo guerra contro la deriva antiartistica del Dadaismo e, successivamente, contro il Surrealismo.
Gli Etruschi fu un popolo antico la cui grandezza derivava in larga parte dal controllo della pianura del Po al nord e di quelle flegrea al Sud. Molteplici fonti di studiosi attestano con reperti (anfore, vasellame e altri materiali) la presenza degli etruschi in Campania.
Paul Gauguin e Vincent Van Gogh nel 1888 per due mesi (dal 23 ottobre al 23 dicembre) vissero insieme nella Casa Gialla d’Arles. In questi sessanta giorni intensi e drammatici, durante i quali furono realizzare decine di tele, il corso della storia dell’arte cambiò in maniera significativa grazie all’universo di colori e di luminosità.
I soggetti cari ai pittori impressionisti sono: i paesaggi (di Sisley e di Pissarro), le marine (di Monet), le bagnanti (di Cézanne), le ballerine (di Degas), i ritratti e le folle variopinte (di Renoir) e il tocco leggero (di Berthe Morisot, pittrice).
La vita di Paul Gauguin, in particolare quella antiborghese, si caratterizzò per la fuga dalla civiltà occidentale nella sua tragica ricerca di un Eden primitivo e selvaggio prima nel villaggio di Pont Aven in Bretagna, e poi nell’isolamento di Tahiti.
La concezione surrealista d pittore catalano Salvador Dalí è espressa nel dipinto La persistenza della memoria (1931) dove gli «orologi molli» raffigurati, oltre ad essere deformi, segnano tutti orari diversi, dimostrando così come il tempo sia instabile, fuggevole e frammentato come l’esistenza dell’uomo.
A Milano a City Life è stato realizzato il più lungo murale con i suoi 2980,59 metri quadrati di estensione che è entrato a far parte dei Guinness dei primati.
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