L’Amicizia di Francesco Alberoni

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L’amicizia è un tacito contratto fra due persone sensibili e virtuose.                                                                           Voltaire

         L’amicizia, come relazione interpersonale, è una componente essenziale della vita, nonostante che alcuni ritengano che l’amicizia sia un retaggio del passato. Nel mondo di oggi la parola amicizia ha assunto un significato negativo perché non viene collegata all’idea di un rapporto personale e affettivo, ma  al mondo degli affari nell’economia e al potere nel campo della competizione in politica.

Con questa iniziale riflessione si apre il saggio fluido, elegante e ben argomentato di Francesco Alberoni, L’amicizia (editore Garzanti), composto di diciotto pregnanti capitoli. Secondo l’autore, studioso dei movimenti collettivi e delle emozioni, l’amicizia, nel corso delle varie epoche storiche ha avuto una immensa letteratura assumendo significati differenti e caratteristiche e forme diverse.

Nel linguaggio corrente la parola amicizia viene avvicinata a conoscenti, a persone occasionali, a vicini di casa, a colleghi di lavoro, a soci in affari, a rapporti sociali superficiali, utilitaristici, fondati su ruoli professionali. Questa varietà di relazioni interpersonali però ha poco a che fare con l’amicizia vera e autentica, intesa come sentimento sereno, limpido, fatto di fiducia e di confidenza.

John M. Reisman, nel suo libro Anatomy of Friendship dice che «Amico è colui a cui piace e che desidera fare del bene ad un altro e che ritiene che i suoi sentimenti siano ricambiati». Amicizia, dunque, è nell’essenza un sentimento vitale, altruistico e sincero. Gli amici veri si cercano per stare bene insieme, non si fraintendono, hanno immagini reciproche simili, non identiche. Con gli amici ci si sente a proprio agio e si è portati ad esprimere la parte migliore di se stessi. Grazie all’amicizia vera si prova simpatia e interesse, si avverte una profonda affinità e un’attrazione empatica per l’altro che può avere una particolare  formazione mentale e vedute esistenziali differenti.                                                                                                        L’amicizia autentica presuppone incontri significativi e duraturi con altre persone che ci completano, con le quali percorriamo tratti di strada in comune per soddisfare desideri, interessi e aspirazioni profonde, per arrivare a medesime conclusioni da punti di vista diversi. Con l’amicizia sincera e stabile, aperta e libera, e attraverso la conoscenza reciproca, il confronto e la comparazione, scopriamo la nostra diversità, la nostra assoluta specificità e possiamo comprendere e apprezzare la nostra singolarità, irripetibilità e libertà.                                                                                            Come relazione interpersonale aperta, onesta e continuamente rinnovata, l’amicizia  ci arricchisce e ci fa crescere a livello affettivo e intellettuale perché è l’incontro tra persone che sono sullo stesso piano. L’amicizia, la cui molecola è l’incontro fra uguali per conoscersi sempre più in profondità, è fondata sul disinteresse e sulla generosità, sulla reciprocità e sull’affetto, sulla fiducia e sulla stima, sulla sincerità e sulla fedeltà, sulla parità e sulla libertà dell’altro, mai sul dubbio, sull’ipocrisia, sul sopruso, sulla costrizione e sull’adulazione. Cicerone ha scritto che  «nei rapporti di amicizia non c’è maggior flagello che le lusinghe, la piaggeria, l’adulazione».

L’amicizia è una forma di amore reciproco, fiducioso, la forma etica dell’eros e nessuna forma di amore ha tanto rispetto della libertà dell’altro come l’amicizia che aspira a un ideale di perfezione morale. L’amico è quella persona di cui apprezziamo le buone qualità intellettuali, morali, la simpatia, la vivacità, la sollecitudine che ha per noi, è colui che intuisce ed evoca la parte migliore di noi stessi, la parte più buona, più umana, sincera e gentile.

Il vero amico è colui che ci comprende e ci stimola, che apprezza le nostre virtù poco appariscenti, è sempre disponibile, è colui che apre generosamente se si bussa e che dà disinteressatamente se si chiede, è colui che ci resta a fianco, si prodiga e ci aiuta quando tutti gli altri scompaiono. Gli amici sono dei pari che si trattano in modo personalizzato, sono legati fra loro come singoli individui e la solidarietà di gruppo, il noi, pur esistendo, è secondaria.                                                                                                            La vera amicizia che richiede uguaglianza, come quella infantile, è sempre avventura, ricerca che inquieta,esplorazione dei misteri della vita e di conquista del mondo. Nell’adolescenza l’amico è la persona più prossima, quella più vicina con la quale ci identifichiamo, ma anche quella più diversa dalla quale ci differenziamo: il nostro opposto e il nostro complemento.                                                                                      Alberoni, nel riflettere sul film di Spielberg E.T., sottolinea che l’amico è sempre «un extraterrestre che ci consente di deviare dal percorso quotidiano, alla scoperta di un altrove altrimenti inaccessibile. Un amico è sempre colui che ci capisce, al di là delle apparenze, e ci rende giustizia. L’amico, infine è sempre colui che ci aiuta ad andare, anche a costo di perderci, dove il nostro destino ci chiama».

L’amicizia profonda, costituita dagli incontri significativi “in filigrana”, si basa sulla benevolenza e generosità reciproca, sulla riconoscenza e sulla gratitudine verso l’altro che costruisce insieme a noi. Amico è chi riceve bene l’amico, e fa ciò che piace a lui. La relazione interpersonale, amicale, è schiva, pudica e silenziosa, è un piacere, produce contentezza e felicità, ammirazione e sicurezza.

Nell’amicizia non c’è posto per la sopraffazione e meschinità, per la maldicenza e l’ambivalenza. L’amico è leale e sincero, aperto e trasparente; non è invidioso e geloso, non è ipocrita e maligno perché l’amicizia è fondata sull’affetto e affinità elettive, sulla stima e rispetto, sulla scelta e preferenza, sulla riconoscenza e sull’apprezzamento; l’amico deve essere presente nel momento del bisogno.

L’amicizia, come relazione umana deve sempre essere fresca, leggera, concreta e valorizzante; è un modello ideale che chiede di essere rispettato e come ha scritto Platone:”L’amicizia si dimostra e non si dichiara”

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