LATINA – “Nell’ultima Conferenza dei Sindaci dell’EGATO 4 Lazio sud tenutasi il 27 c.m., è stato approvato, a maggioranza, l’aumento delle tariffe della risorsa idrica gestita da Acqualatina nel Lazio sud. L’Otuc di Latina chiede chiarezza sulle motivazioni che hanno determinato l’aumento in un momento di particolare gravità economica per le utenze e di crisi idrica” si legge in una nota stampa.

Infatti da una prima analisi seppur sommaria di quanto deciso, risulta che gli aumenti sono stati prevalentemente determinati da:

1) Morosità: la Segreteria Tecnica ha riconosciuto al Gestore 9 milioni di morosità da recuperare in bolletta a carico dell’utenza.

2) Consorzi di Bonifica: con sentenza del Tar Acqualatina è stata condannata a pagare 2,2 milioni l’anno ai Consorzi di Bonifica per le acque depurate che vengono scaricate nei canali e non 700mila euro come fino ad oggi ha fatto. Inoltre Acqualatina dovrà restituire la somma di 13 milioni a conguaglio per gli anni pregressi a partire dal 2012. Gli enormi costi di questo contenzioso vengono spalmati sulle fatture di tutti gli incolpevoli utenti.

3) Situazione di Ponza: costo di 6 milioni di euro l’anno per rifornimento di acqua tramite nave.

4) Elettricità: raddoppio dei costi di energia non prevedibile rispetto agli anni precedenti.

Le Associazioni dei Consumatori aderenti all’OTUC LATINA si pongono degli interrogativi:

1. Morosità: Visto l’anomalo valore raggiunto dalla morosità, chiediamo quali interventi/iniziative siano stati presi dai sindaci, in qualità di “soci di maggioranza”, al fine di ridurre lil fenomeno che negli ultimi anni addirittura risulta in forte aumento. Le associazioni dei consumatori da più di un anno hanno avanzato una proposta di regolarizzazione con una moratoria a favore degli utenti cercando cosi di andare incontro alle famiglie più svantaggiate e alle attività che, anche a causa della pandemia, hanno visto ridurre drasticamente il loro fatturato. Ancora oggi aspettiamo di ricevere risposta.

2. Consorzio di Bonifica. L’Otuc chiede con quale criterio sia stato determinato il pagamento annuo di euro 700mila al consorzio rispetto ai 2,2 milioni annui deciso con sentenza .

3. Questione Ponza e Ventotene. Più volte è stato chiesto al Dirigente della Sto che i costi extra sopportati da Acqualatina, a seguito di reiterate prese di posizione giudiziarie di Amministrazioni locali, non venissero spalmati su tutti gli utenti perché il Gestore dovrebbe agire legalmente direttamente nei confronti dei singoli comuni. Vedasi il caso di Ventotene, dove l’allora sindaco ha emesso ben 4 ordinanze di blocco dei lavori per la costruzione del dissalatore, con 4 ricorsi al Tar tutti persi. Il ritardo del fine lavori di alcuni mesi é costato circa 1 milione di euro in più rispetto alla spesa preventivata.

Azione ancor più grave è stata quella messa in campo dal comune di Ponza che a distanza di cinque anni, a causa di resistenze locali, ancora non è autonoma con la risorsa idrica. Pertanto i costi del trasporto dell’acqua via nave (circa 14 euro e 50 a mc), per un totale annuo di circa 6ml di euro, vengono inseriti nei costi di gestione e caricati sugli incolpevoli ed ignari utenti dell’intero Ato4. Ci chiediamo se la presidenza dell’Ato 4 e le varie conferenze dei sindaci che si sono succedute negli anni, abbiano mai preso una posizione a tutela dei consumatori dell’intero Ato.

Riteniamo che l’utente debba essere informato in modo corretto e più chiaramente possibile al fine di poter esprimere valutazioni, conoscendo effettivamente i contenuti e l’operato di chi ci rappresenta sia a livello politico come soci di maggioranza del Gestore, e sia da parte del Gestore stesso per quanto riguarda gli interventi e la gestione complessiva della risorsa idrica che, è bene ricordarlo, vede il nostro territorio tra quelli in cui la dispersione del prezioso bene è tuttora superiore al 70%“.


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