ITRI – Vasco, Francesco, Giuseppe, Piero e, da ieri, anche Daniele, Guido e Rosanna. Uomini, donne, giovani e anziani, tutti accomunati da un unico, triste destino: aver perso la vita su una strada, quella Regionale 82 che conduce al Santuario della Madonna della Civita e che, nelle ultime 48 ore – come già accaduto tante, troppe volte negli anni – è tornata triste scenario dell’ennesimo incidente mortale nel territorio di Itri.
Riconosciuta dai motociclisti come destinazione perfetta per un’escursione su due ruote, magari approfittando di una bella giornata di sole, la strada sui quali tratti a dislivelli i centauri sfogano tutta la loro passione si è infatti purtroppo macchiata troppo spesso con il sangue di tanti di loro.
Come si legge su “Il Messaggero – Latina”, era il novembre del 2005 quando Vasco Iacovacci, sedicenne di Campodimele, si trovava in sella al suo scooter per andare a scuola quando, all’improvviso, si scontrò con un camion che proveniva in senso contrario: l’impatto fu violentissimo e il giovane, non ancora maggiorenne, perse la vita sul colpo.
Proprio come accaduto nell’ottobre del 2019 a Francesco Ranaldi, meccanico trentatreenne di Caprile, frazione di Roccasecca, il quale, dopo una sgroppata nelle località del golfo di Gaeta, non ha più fatto rientro a casa, investito e ucciso da un’auto al km 121,400 della strada che conduce al Santuario. “Oggi al top” scriveva l’uomo poco prima del fatale incidente, il quale perse la vita in ospedale poco dopo il sinistro avvenuto mentre era in sella alla sua Ducati Multistrada per trascorrere una giornata fuori porta con gli amici.
Poco più di 12 mesi e anche Giuseppe Cavatella, quarantacinquenne di Fonte Nuova, fece i conti con lo stesso, tragico destino riservato a troppi centauri su quella via: appassionato di moto, anche lui viaggiava sulla stessa strada per un’escursione fuori porta quando, all’improvviso, perse il controllo del mezzo, schiantandosi contro il guardrail perdendo la vita sul colpo. Anche per lui, così come per il giovanissimo Vasco Iacovacci, del tutto inutili risultarono i soccorsi.
Era invece stato trasportato d’urgenza presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina Piero Capponi, noto commercialista di Itri che nel febbraio dello scorso anno percorreva la Strada Regionale 82 in sella alla sua moto lungo i tornanti quando, all’improvviso, rovinò a terra riportando ferite talmente gravi che, poco dopo esser stato elitrasportato presso la struttura sanitaria pontina, perse la vita appena arrivato in ospedale.
Sabato, infine, l’ultimo, triste capitolo di una lunga striscia di sangue, quella che ha visto perdere la vita Daniele Materazzo, ventottenne di Arce, e Guido De Filippis e Rosanna Addessi, coppia di quarantenni di Fondi, vittime del terribile frontale avvenuto a metà pomeriggio. Anche loro, proprio Vasco, Francesco, Giuseppe e Piero, percorrevano quella maledetta strada, che fosse per una gita fuori porta o per andare a scuola, non facendo mai più ritorno nelle loro case.
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