LATINA – La sfida ‘green’ di Acqualatina, ammodernare la rete della Provincia per abbattere la dispersione idrica. Per arrivare all’obiettivo green di battere la dispersione idrica Acqualatina ha previsto un ambizioso piano di investimenti. Una sfida titanica dal momento che il problema della dispersione idrica parte da lontano con una reta vecchia che nel passato, prima di passare sotto il controllo del Gestore Idrico di Ato 4, ha subito una manutenzione pressoché inesistente.
Ad oggi come testimoniano anche le annuali classifiche di Legambiente sulla dispersione idrica che affossano anche la qualità dell’ambiente urbano dei nostri comuni, le perdite idriche della rete in provincia di Latina si attestano attualmente al 57%.
Come rilevato poi anche da un’indagine della federazione di settore, Utilitalia, il 60% delle reti italiane è stato realizzato oltre 30 anni fa e il 25% di esse supera addirittura i 50 anni d’età. Questi valori sono ancor maggiori, arrivando rispettivamente al 70% e al 40%, se si parla delle reti idriche urbane dove, viste le portate e le dimensioni delle condotte, sono presenti la stragrande maggioranza delle dispersioni.
Nel nostro territorio, l’Ato4-Lazio Meridionale, con reti obsolete e mai ammodernate dalle precedenti gestioni, le ripercussioni di tale invecchiamento sono inevitabili, come ovvio, e richiedono investimenti importanti.
Con le risorse messe a disposizione attualmente dalla tariffa idrica delle nostre bollette, Acqualatina prevede di portare le perdite fisiche dall’attuale 57% al 46% nel 2032, a fine mandato.
Per mettere il sistema idrico dell’ATO 4 totalmente in sicurezza nei confronti di future possibili emergenze, garantendo un più elevato livello di servizio e massimizzando la riduzione dell’impatto ambientale, però, è indispensabile raggiungere, entro il 2032, un tasso di perdite fisiche non superiore al 35%.
Tuttavia, quanto previsto dal Piano degli Investimenti è insufficiente, e occorrerebbe aggiungere non meno di altri 150 milioni di euro da destinare esclusivamente a queste attività, se si vuole raggiungere l’obiettivo.
Una sfida come detto a cui il gestore idrico sta lavorando impegnando risorse umane e tecniche, sviluppando un ambizioso piano di investimenti che prevede di intercettare finanziamenti a livello nazionale e comunitario per non gravare sui bilanci degli enti pubblici locali e sulle spalle dei cittadini della provincia di Latina.
Dunque Acqualatina ad oggi ha richiesto l’accesso ai seguenti finanziamenti pubblici:
• Fondo governativo per lo Sviluppo e la Coesione (4,116 milioni di euro, già ottenuti e in corso di affidamento)
• Fondo Protezione civile Ricognizione Fabbisogno Finanziario (richiesti circa 4 milioni di euro)
• Finanziamenti Piano Nazionale Acquedotti (richiesti oltre 11,129 milioni di euro)
• Recovery Fund (richiesti circa 100 milioni di euro, per il periodo 2021-2026)
Nel frattempo però, in attesa che si concretizzi il piano di finanziamento attraverso l’accesso ai fondi governativi ed europei, ecco che da parte di Acqualatina si è iniziato a lavorare ad un potenziamento e una maggiore resilienza della rete idrica, con un sensibile recupero delle risorse precedentemente disperse. Il tutto attraverso l’utilizzo delle tecnologie innovative “no-dig”.
• La tecnologia no-dig di pipe-cure denominata TALR applicata alle condotte di Formia ha permesso ad Acqualatina di essere il primo gestore europeo ad utilizzarla per il risanamento delle reti idriche.
• Nel distretto idrico di Serapo, nel comune di Gaeta, Acqualatina ha conseguito una riduzione delle perdite di oltre il 65% portando il tasso di dispersione idrica da 200 metri cubi al giorno per kilometro a 71 metri cubi al giorno per kilometro.
• L’utilizzo della tecnologia Hoselining ha permesso l’ammodernamento di 3 chilometri della condotta che dalla centrale Sardellane arriva sino a Priverno.
Inoltre con l’ausilio dei droni sono stati raggiunti anche altri risultati fondamentali ai fini del recupero della dispersione idrica.
• Individuazione e riparazione di diverse perdite significative sui 10 km della condotta Lenola-Vallecorsa, in un tratto agricolo difficile da raggiungere in altri modi, recuperando 15 litri al secondo.
• Individuazione di perdite occulte nei pressi del serbatoio S. Antonio, a Formia.
Risultati importanti ma non ancora definitivi, proprio per questo l’impegno del Gestore Idrico è quello di arrivare entro 12 anni a mettere in sicurezza la rete e a garantire una maggiore sostenibilità ambientale nella nostra provincia. Una rete sempre più efficiente per una sfida green proiettata nel futuro.
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.