SABAUDIA – “Dalla censura alla parola al fino spinato: il passo è breve”.

Così il capogruppo del Partito Democratico al Consiglio Comunale di Sabaudia, Giancarlo Massimi, ha concluso il suo intervento in aula circa la mozione di censura nei suoi confronti, presentata dai gruppi di maggioranza.

Un atto, come ha ricordato il consigliere di minoranza Simone Brina, nel cassetto già dal 2022 e pronto ad essere depositato alla prima occasione.

“Si tratta – sottolinea Massimi – da un lato di una grave violazione della libertà di pensiero e di espressione, diritto sancito dall’articolo 21 della Costituzione andando oltre le competenze proprie dell’organo, violando, di fatto, la legge; dall’altro del tentativo di voler punire un consigliere di minoranza reo di aver presentato, con altri colleghi, una mozione sul conflitto di interessi, evidente e conclamato, del vicesindaco”.

Per Massimi “mentre storici, commissioni parlamentari, docenti universitari si interrogano sugli anni ’70, consiglieri comunali si arrogano il ruolo di giudici, storici di un periodo che ha caratterizzato la storia dell’Italia su cui, anche su diverse posizioni, è ancora aperto il confronto. Il terrorismo è un alibi per depistare dai temi quotidiani, dalle inefficienze di una amministrazione che in due anni ha realizzato ben poco e che, di fronte a specifiche e puntuali chiamata di responsabilità, getta fumo negli occhi dei cittadini e fango sulle persone, la cui vita politica dentro e fuori le istituzioni si è caratterizzata per la difesa, sempre e ovunque, della libertà e della democrazia”.

“Se c’è qualcuno da biasimare – attacca il consigliere Pd – sono coloro che, senza alcuna riflessione critica hanno alzato la mano. Il sonno della ragione in passato ha generato mostri; l’assenza di capacità di saper discernere il limite che riguarda la libertà e la dignità delle persone non giustifica nessun comportamento di questa portata. Hanno offeso un’aula dedicata alla democrazia, hanno offeso una città, hanno offeso il senso profondo delle istituzioni. Di questo risponderanno nelle sedi opportune, nelle aule ad esso deputate dall’ordinamento e non per un processo in piazza dove mancava solo di accendere la pira con la legna per bruciare, non il consigliere Massimi, ma chiunque intenda opporsi, chiunque abbia un pensiero diverso, chiunque critichi un’amministrazione inefficiente ed incapace di svolgere il proprio ruolo. Di questo dobbiamo aver paura, della banalità del male, anticamera di ogni totalitarismo”.

“Non c’erano dubbi che sarebbe stata approvata – aggiunge -. Al di là dei numeri scontati, vorrei rilevare l’astensione del consigliere di maggioranza Marco Mincarelli e l’assenza in aula di diversi assessori. Contrariamente a quanto affermato, non è stato un dibattito costruttivo. Di costruttivo non c’è nulla quando si toccano le libertà fondamentali delle persone. E’ stata scritta una delle pagine più brutte della breve storia della città che non merita questo, perché dove non c’è rispetto per le idee degli altri, c’è solamente il baratro”.

“Tutto questo – conclude Giancarlo Massimi – mentre si continua ad utilizzare il sito istituzionale del Comune per fare attività politica contro la minoranza, incurante delle norme che regolano la comunicazione istituzionale”.


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