Nei mesi scorsi, contemporaneamente alla pandemia Covid-19, vastissimi sciami di locuste (70 miliardi di locuste o cavallette coprenti una superficie di 740 chilometri quadrati quasi uguale all’area urbana di Roma) hanno invaso più di quindici paesi tra Africa orientale e penisola arabica devastando raccolti e pascoli. Ciò ha fatto presagire una profonda crisi alimentare, che però è stata arrestata e confinata soltanto in alcune zone ristrette per il pronto e mirato intervento (chimico) di organizzazioni internazionali.
In effetti, si è ripetuta un invasione di cavallette simile a quella descritta nella Bibbia, nel Libro dell’Esodo, che fu una delle dieci piaghe inflitte da Dio agli Egizi per liberare gli Ebrei dalla schiavitù sotto la guida di Mosè: le cavallette coprirono tutto il paese d’Egitto, così che ne fu oscurato. Divorarono ogni erba della terra e ogni frutto d’albero che la grandine aveva risparmiato: nulla di verde rimase sugli alberi e delle erbe dei campi.
Per spiegare il fenomeno di questa vasta aggregazione di insetti basta leggere la conclusione di una ricerca riportata in un interessante articolo su Nature del 12 agosto 2020 (https://www.nature.com/articles/s41586-020-2610-4) dal titolo: 4-vinylanisole is an aggregation pheromone in locusts.
Si tratta di una piccola molecola, il 4-vinil-anisolo (4VA), fortemente specifica, che gioca il ruolo di feromone di aggregazione per questa particolare specie di insetti. Le locuste ne producono in grandi quantità quando già sono in piccoli gruppi di 4-5 unità.
Il 4-vinil-anisolo (o 4-metossi-stirene), la cui formula è riportata nell’immagine dei questo articolo, è un derivato del composto organico anisolo (C6H5OCH3), un etere molto usato per la produzione di profumi.
Francesco Giuliano
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