LATINA – Torna “la politica nel pallone”. Johan dice, per fortuna che c’è Marilena, la Sovrani per intenderci, altrimenti sarebbe difficile trovare qualcosa di sfizioso in questa noiosa campagna elettorale. L’aspirante Hillary pontina si lancia in un’accusa pesante, dice che: ”
A Latina la mafia non spara ma fa accordi con la politica
di quelle che non ti aspetti da una come lei, che ci ha abituati ad una politica senza acuti. Johan si è lanciato di corsa nella lettura del comunicato, esclamando un liberatorio: “finalmente!!!”. Finalmente, qualcuno che non si lascia andare ad accuse generiche, buone solo per la campagna elettorale, ma fa nomi e cognomi, entra nello specifico, spiega, chiarisce, prova. La bionda pontina attacca: “A Latina la mafia non spara. Prende accordi con il mondo affaristico. Acquista le persone, i voti, i palazzi“. Ok, così la “mafia” si comporta da tutte le parti, forse più avanti Marilena ci spiegherà chi si è venduto, quali palazzi sono stati costruiti grazie alla mafia. Continua scrivendo: “La cosiddetta “quinta mafia”, quella che si nutre di business più che di pistole, è silente e rende di più”. Marilena, anche questo già detto, scritto, risaputo. Dicci qualcosa di più per favore. Ulteriore passaggio di fuffa: “L’infiltrazione mafiosa legata alle connessioni tra Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita e mondo degli affari si è radicata nel territorio pontino ormai in maniera salda”. Johan inizia a sospettare che Marilena di mafia ne sappia poco, il comunicato ha l’aria di essere il solito “copia-incolla”, buono per tutti i comuni, da Vipiteno a Lampedusa. Ma Johan continua a sperare e prosegue: “gli ambiti economici legati alle costruzioni, agli appalti, al commercio all’ingrosso, alle attività turistico-balneari, persino alle Pompe Funebri risultano seriamente lambiti da interessi mafiosi”. Perfetto, ma non è una grande scoperta, nessuno pensa che la mafia ambisca a gestire orfanotrofi. Attenti perchè Marilena sta arrivando al dunque: “a cosa mi riferisco? Mi riferisco al numero delle attività commerciali aperte e chiuse nel giro di pochi mesi nel capoluogo pontino, ai cognomi noti nel mondo camorristico napoletano che hanno avviano fiorenti attività edilizie in città, alla comparsa di personaggi usciti dal cappello di un prestigiatore, gente con capitali di origine ignota che nel giro di pochi anni ha acquisito un potere all’interno della società locale”. E dai Marilena, diccelo a chi ti riferisci, a scrivere quello che hai scritto tu sono capaci tutti, non si combatte la mafia scrivendo cose risapute, casomai insinuando su categorie produttive senza portare uno straccio di prova a sostegno senza indicare, non dico un nome, ma un fatto. Troppo facile rifugiarsi dietro alla “parte sana della politica” che deve “agire senza indugi verso quella malata”. C’è un solo problema, in assenza di nomi, cognomi, esempi e fatti circostanziati, chi decide quale è la parte sana e quella malata?
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