Emozionato, emozionatissimo. Ho trascorso una mattinata stupenda a Roma nel Salone d’Onore del Coni nell’ascoltare Bebe Vio, premiata dalla Fondazione Varaldo Di Pietro come Mecenate dello Sport. Bebe ha reso tutto divertente e allegro durante la cerimonia, un approccio fantastico verso i giovani del liceo scientifico Grassi di Latina, ad orientamento sportivo. Lei ha tenuto alto il morale dei tanti presenti che l’hanno salutata con una prevedibile e meritata standing ovation, tutti grandi tifosi della campionessa paralimpica italiana. L’energia della Vio è qualcosa di bello, frutto di tanta volontà, di persone che gli vogliono bene, di un team che la segue quotidianamente con passione e competenza ad alti livelli. Abbiamo ascoltato un vero inno alla vita, la necessità di stare insieme in un mondo che deve e può essere migliore, splendido. Guerre vicine e lontane, pandemia non domata, crisi energetica, inflazione e rischi di alluvione: i tempi sono questi ma i cambiamenti possono essere rapidi e qualificanti se nell’era della telematica e del villaggio globale imbocchiamo la strada della razionalità con disivoltura. Lo sport è ragione di esistere, basta osservare Bebe Bio, campione nella scherma e nella vita. Vio è una delle nostre più importanti testimonial a livello mondiale e lo dimostra anche la creazione, grazie all’associazione art4sport fondata insieme ai suoi genitori, del movimento WEmbrace e degli eventi WEmbrace Games e WEmbrace Sport per sostenere lo sport paralimpico. Si aggiunge ai molti meriti anche la realizzazione della Bebe Vio Academy, programma inclusivo che ha come primo obiettivo la promozione dello sport integrato ed è incentrato proprio sulla visione della schermitrice: rendere lo sport accessibile a tutte e tutti.
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