LATINA – La Guardia di Finanza festeggia i 246 anni di fondazione, l’impegno a tutela dei cittadini e dei contribuenti nell’emergenza Covid: il bilancio delle attività. Ricorre il 246° Anniversario di Fondazione della Guardia di Finanza e le Fiamme Gialle pontine, seppur ovviando alle tradizionali cerimonie in virtù dell’attuale situazione sanitaria, hanno voluto ricordare quest’importante evento in cui rinnovare, intimamente, il solenne impegno assunto con il giuramento di fedeltà prestato alla Repubblica.
Il Comandante Provinciale, Col. Michele Bosco, ha rivolto il proprio ringraziamento a tutti i finanzieri per le attività svolte nonché per l’imprescindibile funzione di presidio posta a tutela della legalità economico-finanziaria delle Istituzioni e della collettività.
Non sono, inoltre, mancate espressioni di apprezzamento con cui l’Ufficiale ha voluto evidenziare il senso del dovere, lo spirito di sacrificio, il coraggio e l’umanità dimostrati dalle Fiamme Gialle pontine fin dai primi mesi del corrente anno nel fronte comune volto a garanzia dell’osservanza delle misure di contenimento dell’epidemia da COVID 19, assicurando sempre il sostegno e la vicinanza alle persone in difficoltà, prodigandosi in favore dei concittadini della provincia i quali, in varie occasioni, hanno espresso gratitudine e riconoscenza per la dedizione con la quale il Corpo si è prodigato nella salvaguardia della pubblica incolumità.
Nella contingenza dell’emergenza epidemiologica, l’impegno della Guardia di Finanza pontina è rivolto anche alla difesa dell’economia legale contro ogni forma di illecita ingerenza, intercettando le minacce agli equilibri di mercato e alle ordinarie regole di concorrenza.
In questo non facile scenario, gli sforzi delle Fiamme Gialle pontine sono, con ancor maggior vigore, indirizzati all’azione di contrasto di quegli illeciti economico-finanziari che, specie nel particolare momento vissuto dal Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione e frodi nelle pubbliche forniture.
Nel corso dell’anno 2019 la Guardia di Finanza ha eseguito 786 interventi ispettivi e 1.162 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.
Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio nazionale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi.
Un’azione che, nel corso del 2019, si è concretizzata nell’esecuzione di 786 interventi ispettivi e di 1.162 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di riscontrare numerosi reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione) e di denunciare 145 soggetti.
Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 5 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano a 6 milioni di euro.
Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 186 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente 31 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 141 datori di lavoro per aver impiegato 317 lavoratori in “nero” o irregolari.
Ammontano, invece, a 42 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale mediante servizi di prevenzione nei porti, e nelle rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti.
Complessivamente, sono stati sequestrati 22.000 chilogrammi di prodotti energetici, cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 106.037 chilogrammi.
Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti nel 2019 92 controlli riscontrando 175 violazioni.
La Guardia di Finanza ha dedicato, nel corso del 2019, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.
Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo.
76 sono gli interventi complessivamente svolti, nel 2019, a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 37 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e numerose deleghe svolte con la Corte dei conti.
Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per 116 milioni di euro, a carico di 44 soggetti, nonché eseguiti sequestri per 2 milioni di euro.
Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 13 persone per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione. In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su cui delega, nel corso del 2019, i Reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza.
Le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria che ha accolto le proposte di misure cautelari reali avanzate dai Reparti costituiscono, infatti, la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione.
La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza.
Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cc.dd. “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria.
In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico. Questo obiettivo ha visto realizzarsi la sinergica azione del Servizio Centrale I.C.O. con i Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata e con tutti i Reparti territoriali.
L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.
È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale
medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica.
Altra importante direttrice, anche in prospettiva futura, dell’azione della Guardia di Finanza per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è rappresentata dalla massima valorizzazione delle informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio.
In tale ambito assume grande rilievo, in particolare, il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti approfondimenti.
Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.
Al fine di presidiare al meglio il comparto di specialità della sicurezza della circolazione dell’euro, è stata, infine, intensificata l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria attraverso una mirata azione di ricerca, prevenzione e repressione finalizzata prioritariamente alla ricostruzione dell’intera filiera del falso, individuando i centri di produzione e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte nonché contrastando le ulteriori insidiose condotte fraudolente basate sull’alterazione dei mezzi di pagamento elettronici, come la clonazione di carte di credito e di debito, perpetrati anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti.
Nel corso del 2019, invece, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 117 soggetti, ed ammonta ad oltre 13 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro operati hanno raggiunto, 20 milioni di euro circa.
Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia e le successive confische in via definitiva, conseguenti allo svolgimento di 6 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..
Al contempo, si è proceduto ad un sistematico ricorso alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali.
In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 14 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 28 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio.
Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 6 milioni di euro, mentre sono stati effettuate proposte di sequestro per oltre 17 milioni di euro. Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari, sono risultati distratti patrimoni per 1.370.064 di euro.
Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati infine denunciati 114 soggetti, 1 dei quali in stato di arresto, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 307.510 di euro.
Tra le attività del Corpo svolte nel 2019 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle – convergenti su 3 Piani operativi – a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore.
In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato 102 interventi, sottoponendo a sequestro 51 mila prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri.
Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato attraverso un dispositivo d’intervento unitario, che prevede l’integrazione tra le diverse componenti territoriale, investigativa, aeronavale e speciale del Corpo. In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti diretti verso le coste nazionali, quindi, dell’Unione europea. Al Corpo sono state, infatti, attribuite rilevanti ed esclusive funzioni nell’ambito del comparto di specialità della sicurezza del mare e della sicurezza delle frontiere, che si traducono nell’attuazione delle direttive dell’Autorità di Pubblica Sicurezza per il mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica a mare e nella responsabilità operativa ai fini del contrasto all’immigrazione irregolare via mare anche con riferimento all’attività svolta sotto l’egida dell’Agenzia della Guardia di frontiera e costiera europea – Frontex.
In particolare nel corso del 2019 la Guardia di Finanza pontina ha proceduto al sequestro di oltre 21 KG di sostanze stupefacenti arrestando 25 narcotrafficanti.
L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, cui il Corpo partecipa con l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.”.
Nel generale contesto del concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, rientrano anche gli eventi di respiro internazionale caratterizzati dalla contemporanea presenza di numerose Autorità estere e, spesso, organizzati in luoghi anche prospicienti le aree litoranee e portuali.
Nel 2019, la Guardia di Finanza ha impiegato complessive 4.635 giornate/persona in servizi di ordine pubblico in occasione di manifestazioni, eventi sportivi, consessi internazionali e altri eventi.
In particolare, nel corso del 2019, il Corpo ha partecipato ai dispositivi interforze per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, tra cui le “Universiadi 2019”, manifestazione sportiva multidisciplinare rivolta ad atleti universitari provenienti da ogni parte del mondo, tenutasi a Napoli nel periodo 1-15 luglio, che ha visto l’impiego di un dispositivo composto da 45 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina.
A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.
Con riguardo al contrasto all’infiltrazione della Criminalità Organizzata nel tessuto economico del paese, nei primi cinque mesi del 2020 sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 69 soggetti, con beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie, di valore pari a oltre 2 milioni di euro, proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro. I provvedimenti di confisca operati in applicazione della normativa antimafia hanno invece raggiunto, 30 milioni di euro circa.
Incessantemente è continuata la collaborazione istituzionale con l’Autorità Prefettizia, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale, attraverso l’esecuzione di 359 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferite alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, nel medesimo arco temporale, le attività sono state svolte, in linea con l’evoluzione del contesto esterno, riservando prioritaria attenzione alle condotte più marcatamente illegali e fraudolente.
L’impegno profuso in tale comparto operativo, si è, in particolare, concretizzato con il sequestro di beni per un valore di 8 milioni di euro a seguito di 4 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.
Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19, la Guardia di Finanza pontina, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego giornaliero di finanzieri, eseguendo controlli nei confronti di n. 19.022 persone, sequestrando n. 7.388 mascherine protettive illecite e denunciando ovvero segnalando amministrativamente 269 soggetti.
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.