LIVORNO – La Cigna è il manifesto di quella Livorno che ha un problema con le occupazioni abusive, frutto di troppi immobili lasciati vuoti e di una crisi sociale persistente. La Torre della Cigna è l’emblema di una Livorno moderna, che con questo piccolo grattacielo di 19 piani ricoperto da vetrate, voleva farsi portavoce della modernità in Toscana. Eppure dopo pochi anni la cigna si è svuotata dagli uffici che la popolavano, per poi riempirsi di occupanti abusivi in cerca di un tetto da chiamare casa. Ma quella non poteva essere una casa dignitosa. Così il caso della Torre finisce sulla stampa Svizzera per poi essere rimbalzato dalla nota rivista Internazionale.
“Una delle occupazioni abusive che più hanno fatto discutere ha trovato la sua risoluzione” esulta il primo cittadino Luca Salvetti
Nella giornata di ieri la struttura della Torre della Cigna è stata riconsegnata ai proprietari, questo è stato possibile grazie al lavoro unificato degli uffici del Comune di Livorno, l’assessorato al sociale, la Prefettura, la Questura, il Sindacato di Base e la proprietà dell’immobile.
Tutte le persone che vivevano lì sono state alloggiate in situazioni più dignitose e meno precarie.
Tutte le persone che vivevano lì sono state alloggiate in situazioni più dignitose e meno precarie.
Adesso la città si auspica nuova vita per quel presidio di modernità caduto in miseria ed abbandono.
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