“Killers of the Flower Moon” smantella con forte realismo un’altra falsità sui nativi americani propagandata per tanto tempo

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Titolo: Killers of the Flower Moon

Genere: western, thriller, drammatico

Durata: 2h 26 min

Regia: Martin Scorsese

Soggetto: David Grann (dal romanzo Gli assassini della terra rossa)

Sceneggiatura: Martin Scorsese, Eric Roth

Musiche: Robbie Robertson

Fotografia: Rodrigo Pietro

Produzione Paese: USA, 2023

Cast: Leonardo Di Caprio, Robert De Niro, Lily Gladstone, Jesse Plemons, Brendan Frase, John Lithgow, Cara Jade Myers, JaNae Collins, Jilliasn Dion, William Belleau, Louis Cancelmi, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Tatanka Means, Michael AbbottJr., Pat Healy, Scott Shepherd, Gary basaraba, Gene Jones, Tommy Schultz, Steve Eastin, Barry Corbin, Steve Witting, Jack Withe, Elden Henson, Katherine Willis, […]

Il film Killers of the Flower Moon del pluripremiato regista Martin Scorsese è un adattamento del saggio Gli assassini della terra rossa di David Grann (Ed. Corbaccio, 2017), in cui vengono descritte le vicende criminali avvenute all’inizio degli anni venti a Fairfax, in Oklaoma. In questa città vi abitano gli autoctoni Osage che sono proprietari dei terreni circostanti pieni di vasti giacimenti di petrolio, rendendoli molto ricchi. Com’è naturale nel carattere umano, questa ricchezza fa gola ai bianchi che vi risiedono e, in particolare,ad uno di questi che è il vecchio William Hale (Robert De Niro), un massone perverso, cinico, petulante e altro ancora, che ricopre addirittura la carica di vice-sceriffo della città. L’occasione per impossessarsi di “tutto quel ben di Dio” gliela offre inaspettatamente il nipote Ernest Burkart (Leonardo DiCaprio) che è ritornato dall’Europa dove ha partecipato come soldato alla Grande guerra. Costui è un giovane senza ideali e senza obiettivi, privo di una “bussola” che gli permetta di orientarsi in quel mondo nuovo, abitato da immigrati bianchi impertinenti, incontrollabili e assassini spudorati. Per la sua personalità debole, Ernest diventa da subito zimbello dello zio William che con i suoi modi perfidi lo indirizza a conoscere Mollie (Lily Gladstne), una giovane Osage molto ricca. William la corteggia sino al punto che tra loro due si sviluppa un innamoramento da cui nasce un amore che li conduce a sposarsi e ad avere tre figli. Col matrimonio William, tuttavia, non riesce ad affrancarsi dallo zio-re che, tramite lui, fa eseguire diversi delitti, che rimangono impuniti finché il Governo americano non invia degli agenti dell’FBI, che incominciano ad indagare per scoprire ciò che non si sarebbero mai aspettato: la cospirazione ai danni dei nativi Osage.

Scorsese esplora in quel contesto facendone emergere, come un bravo ricercatore, attraverso i comportamenti, i sentimenti e le emozioni dei personaggi, una realtà dura e cruda, inaspettata e intrisa di una crudeltà gratuita e cinica. Scorsese lo fa com’è nel suo inimitabile stile in modo antropologico per analizzare, così come ha fatto con L’età dell’innocenza (1993), “gli orpelli di quella società” costituenda in cui si scontrano due culture antitetiche: una pacifica e ricca di valori umani e una aggressiva e sconsiderata. Scorsese tutto ciò, infatti, lo rende palese attraverso tre personaggi chiave: William, uomo cinico, violento e ambizioso, Mollie, donna profondamente sensibile, sentimentale ma dall’animo forte, e tra loro due, come una palla da ping-pong, si sposta Ernest, un giovane incapace di potere e volere e influenzabile.

Il film Killers of the Flower Moon porta alla mente il ricorso di altri film – Soldato blu (1970) di Ralph Nelson e Balla coi lupi 81990) di Kevin Kostner -, che smascherano le menzogne perpetrate nei confronti dei nativi americani che hasnno costituito le fondamenta della nascita degli USA.

Filmografia

Chi sta bussando alla mia porta (1967), America 1929 – Sterminateli senza pietà (1972), Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno (1973), Alice non abita più qui (1974), Taxi Driver (1976), New York, New York (1977), Toro scatenato (1980); Re per una notte (1982), Fuori orario (1985), Il colore dei soldi (1986), L’ultima tentazione di Cristo (1988), Quei bravi ragazzi (1990), Cape Fear – Il promontorio della paura (1991), L’età dell’innocenza (1993), Casinò (1995), Kundun (1997), Al di là della vita (1999), Gangs of New York (2002), The Aviator (2004), The Departed – Il bene e il male (2006),  Shutter Island (2010), Hugo Cabret (2011), The Wolf of Wall Street (2013), Silence (2016), The Irishman (2019).

Francesco Giuliano


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Francesco Giuliano
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).