La classifica di “Italia Oggi”fotografa impietosa il declino della nostra Provincia. 88esima su 107, Latina è superata persino da Avellino, Potenza e Campobasso. Nell’ambito delle province del Lazio la nostra è fanalino di coda per un concetto, come quello della qualità della vita, che comprende molteplici ambiti dell’amministrazione di una città.
Quella di “Italia Oggi” è solo l’ultima classifica a certificare un encefalogramma piatto del nostro territorio. Del resto, un quotidiano economico autorevole come “Sole24ore” non da oggi rileva la tendenza negativa della nostra città.
I numeri sono impietosi e soprattutto lontani dalla faziosità che sempre contraddistingue il dibattito pubblico. Spiace constatare che all’amministrazione Coletta tutto questo non interessi. Loro paiono vivere in un universo parallelo fatto di slogan e parole vuote. Prendete l’Assessore all’istruzione Proietti, ad esempio. Da molti accreditato come possibile successore di Coletta alla carica di Sindaco, il nostro ha dichiarato in una intervista che “Latina sarà la città dei bambini”.
Forse non si è reso conto, nel mentre rilasciava queste dichiarazioni alla stampa, che le scuole di Latina sono invase dai topi, prive di riscaldamento e in condizioni del tutto fatiscenti. Scarseggiano anche aree dove i bambini possano giocare in armonia e sicurezza. Assessore, Latina città dei bambini? Maddeché.
E la cultura? Silvio Di Francia pareva il papa straniero dotato di poteri taumaturgici conferitagli dalla sua precedente esperienza nella Giunta Veltroni. Apponendo le sue mani sul corpo martoriato, quasi cadavere, della identità culturale di Latina avrebbe cambiato ogni cosa. Il teatro rimane chiuso. La biblioteca inadeguata ed i musei senza anima e direzione. Dice, c’abbiamo Cambellotti. E poi? Nel senso, una offerta culturale non può basarsi su un’artista riproposto all’infinito. Forse si potrebbe ragionare su mostre alte ed altre, su una direzione museale all’altezza e ad una governance del nostro teatro che sappia innestare eccellenze italiane con i talenti del territorio.
Caro Sindaco, a bocciarla non sono né la sua opposizione né i giornali antagonisti o presunti tali. Sono organi terzi ed obiettivi a mettere il sigillo su una storia fallimentare di cui lei è il simbolo.
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