Latina-I.I.S. San Benedetto Latina, in “Io Volo” sperimenta un progetto di inclusione che coinvolge i giovani studenti della classe seconda B, Servizi per l’Agricoltura, nato dall’intuizione della professoressa Marina Bellia, Specialista per l’handicap, Referente per l’Educazione e la Salute, che di fronte al nichilismo attuale che stiamo vivendo, dovuto soprattutto alle conseguenze sociali subite dalla pandemia, ha trovato il modo per riaccendere la curiosità, la passione e l’interesse verso lo studio, nei suoi alunni, tramite un innovativo metodo, che, in collaborazione con piloti esperti, coinvolge il volo….grazie al cielo.

Grazie al cielo? Proprio così, perché è nei momenti più bui che bisogna guardare in alto ed andare oltre i confini dei nostri orizzonti.

La pandemia ha coperto le nostre vite con un manto denso ed oscuro che ancor oggi ci soffoca. Maggiormente, sono gli adolescenti ad essere afflitti da ciò,  privati improvvisamente della socialità, delle piccole cose, che fino ad un paio di anni fa davamo per scontate, come ritrovarsi in un cortile o in un parco in compagnia dei coetani a condividere esperienze, indispensabili per lo sviluppo fisico e psichico.  Allontanati dallo sport, da eventi culturali e da ogni tipo di aggregazione.  Il Covid, oltre a tutti i problemi economici e sanitari che ha generato, ha insinuato in noi l’assenza di una finalità ultima che orienti il corso delle cose e della vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Apatia, tristezza, depressione, incomprensione verso questo nuovo mondo che per un momento sembrava fosse intrappolato in un limbo. Un purgatorio con le sue rigide regole, dove gli abbracci ed i sorrisi sono stati vietati o nascosti da una maschera.

Gli occhi però ci dicono molto e proprio questi hanno saputo comunicare alla, sensibile, professoressa Bellia tutto il malessere che i suoi alunni stavano vivendo.

In un lampo le ombre vengono squarciate da un Caccia nel cielo. Una scia bianca testimonia quella forza che rompe impetuosa il silenzio nell’aria. Gli occhi sgranati e scintillanti dei ragazzi guardavano in alto, rapiti dalla bellezza e dall’imponenza dei veicoli che sorvolavano quella tratta.

Il rombo degli aerei carpivano la loro attenzione e li risvegliavano dallo stato di abulia nei quali erano sprofondati nei mesi della DAD.

Da quì nasce l’idea della professoressa Bellia. Fondamentale mantenere quello stato di eccitazione e concentrazione e riversarlo nell’attività didattica.

Cosa non da poco, ma la docente ha la sua Mission “uno per tutti, tutti per uno….perchè nessuno rimanga indietro”. Prende a cuore quest’impegno, insieme al Dirigente Scolastico Aldo Di Trocchio ed il Consiglio di Classe, che, da subito si sono resi disponibili.

Alla fine di Maggio è così avvenuto l’incontro tra le due realtà per affrontare un “case” progettuale su “Come diventare Pilota di aerei” e su come far parte delle “Frecce Tricolori” per stimolare ai massimi livelli i ragazzi, con l’esempio di una professione dove i valori della Nazione e della abnegazione a questa, formano il carattere dei nostri piloti.

Per farli avvicinare all’esperienza reale sono stati selezionati dei video per mostrare l’ebbrezza tra le nuvole e sono stati assegnati loro dei badge, una creazione artistica relativa al Corso Accademia Aeronautica corrispondente, per una felice casualità, ai diciannove componenti della classe seconda B.

Ognuno, in base al numero assegnato sul Registro di classe, è stato associato ad un corso dell’Accademia e ne ha conosciuto il motto, immedesimandosi così in questo contesto.

Aquila, Borea, Centauro……Vulcano, corso del Comandante Pilota Francesco Tricomi, al quale si deve molto per la realizzazione del progetto, per la disponibilità e l’interazione con gli allievi ed infine il corso Zodiaco.

“Per realizzare i propri desideri, raggiungere i propri obiettivi nella vita e nella propria professione, alla passione va unito sempre il massimo impegno. Impegno, sacrifici ed attenzione sono importanti sempre, instancabilmente”, esorta il Comandante Tricomi.

Tra le note dell’Inno di Mameli e la Preghiera dell’Aviatore si conclude la giornata, ma non l’avventura.

I giovani, con una lettera, strappano la promessa, al Comandante Tricomi, di futuri incontri per conoscere più affondo quel mondo fatto di sacrifici, di valori e tanta passione toccandolo ancor più da vicino con una simulazione di volo e la possibilità di vedere in azione le Frecce Tricolori.

La professoressa Bellia è entusiasta dei miglioramenti ottenuti, sul piano scolastico, dai suoi ragazzi, che, hanno ritrovato il sentiero su cui camminare, per merito di questa straordinaria esperienza.

Insieme a lei, hanno avuto un ruolo importante il pilota Com. Gen. D.A Enzo Parma,  Micaela Landolfi, Giovanni Antico, Riccardo Benedetti, Massimo Bruschini, Matteo Campanella, Alessandro Cardi, Gianluca Ceccarelli, Aldo Cetrone, Leonardo Corrado, Mirko Damin, Samuel Fabietti, Michele Iacovacci, Valerio Marcelli, Christian Pisani, Antony Renzi, Sergio Salis, Devis Santucci, Kevin Sozzi, Lorenzo Tenti, Davide Trovò, Tiziana Nale e Carlo De Meo, i quali sono ben lieti e pronti ad accompagnare verso nuove mete gli studenti dell’I.I.S. San Benedetto.

Preghiera dell’Aviatore:

Dio di potenza e di gloria,
che doni l’arcobaleno ai nostri cieli,
noi saliamo nella tua luce, per cantare,
col rombo dei nostri motori,
la tua gloria e la nostra passione.

Noi siamo uomini, ma saliamo verso di te
dimentichi del peso della nostra carne,
purificati dei nostri peccati.

Tu, Dio, dacci le ali delle aquile,
lo sguardo delle aquile, l’artiglio delle aquile,
per portare, ovunque tu doni la luce,
l’amore, la bandiera, la gloria d’Italia e di Roma.

Fa, nella pace, dei nostri voli il volo più ardito;
Fa, nella guerra, della nostra forza
la tua forza, o Signore;
Perché nessuna ombra sfiori la nostra terra.

 

E sii con noi, come noi siamo con te,
per sempre.

Friedrich Nietzsche:

“Chi un giorno vuole imparare a volare,  deve prima di tutto imparare ad alzarsi e……andare e camminare e arrampicarsi e danzare: volare non si impara volando.


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