Namite Selvaggi incanta gli studi di Cologno Monzese e trionfa nella seconda edizione di “Io Canto Generation”, il talent show condotto da Gerry Scotti.
Un po’ Mariah Carey, un po’ Whitney Houston, ma senza intenti imitativi, la sua voce, ora vellutata, ora imponente, dipinge arabeschi sonori, colpisce al cuore, diffonde brividi, seduce giurie e pubblico, catturandone l’unanime consenso.
Nella finale di ieri la quattordicenne ragazza di Terracina, che già nelle puntate precedenti aveva posto alla luce dei riflettori il suo talento cristallino, accreditandosi nei pronostici della vigilia come la più seria pretendente al trono della competizione, primeggia sia nelle prove da solista, magistrale la sua interpretazione di “Earth song”, “Halo” e “Greatest love of all”, pezzi ad alto tasso di difficoltà esecutiva, sia nei duetti con Benedetta Caretta, la sua tutor, in “Stand up for love” e “When you believe”, portando regolarmente gli spettatori alla standing ovation.
E così Namite, che, quando dici il destino, in swahili, la sua lingua originaria, significa proprio Vittoria, ha abbattuto la pur agguerrita concorrenza, assicurandosi non solo un risultato che la proietta nei salotti buoni della musica italiana, ma anche la possibilità di seguire un percorso formativo alla New York Film Academy nella sede di Firenze, di visitare Broadway e, grazie a R101, di registrare una cover.
Un premio niente male che le consentirà di arricchire e perfezionare il suo bagaglio artistico, forte di un talento naturale che la sua vocal coach di sempre, Antonella Caiazzo, elemento di punta del noto gruppo “Phoenix Gospel Choir”, aveva già provveduto a sgrezzare e indirizzare.
Per Namite, nel corso della serata di ieri, anche un premio non menzionato nel regolamento del concorso, ma sicuramente il più gradito sotto il profilo affettivo: l’improvvisa apparizione e il conseguente abbraccio con il fratello giunto sotto silenzio dalla Tanzania. Una felice “carrambata” costruita dalla produzione del programma.
Un successo, quello della giovanissima cantante nata in Tanzania da mamma di Dar es Salaam e papà di Terracina, ma trasferitasi dopo pochi anni nel comune pontino, dove frequenta il Liceo “Leonardo da Vinci”, che riempie di gioia e di orgoglio non solo la città in cui vive, ma anche le migliaia e migliaia di follower che la seguono sui social in Italia e Africa.
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