ROMA- Enrico Forte è forse uno dei pochi uomini politici con un cursus honorum alle spalle: cresciuto nel movimento giovanile della Democrazia Cristiana, nel 1993 è stato Assessore del Sindaco Maurizio Mansutti. Vice Presidente dell’Ater, Segretario Provinciale del Pd, viene eletto nel 2013 Consigliere Regionale. Attualmente, dopo esser stato riconfermato a Via della Pisana, siede anche nella massima assise cittadina.
Il 54 esimo “Rapporto sulla realtà sociale del Paese” ad opera del Censis, fotografa un Paese incattivito, stanco, deluso. Addirittura il 44% degli italiani sarebbe favorevole alla pena di morte per i trasgressori delle norme anti Covid. Secondo lei , questo sentimento quanto condiziona il clima politico?
E’ la fragilità della politica, del sistema politico che rende più rabbiosi gli italiani. Un sondaggio “Demos” di qualche giorno fa, mostrava la scarsa fiducia che i cittadini nutrono nei riguardi dei partiti e delle forze sindacali. Anche le modalità con le quali si è affrontata questa pandemia, hanno reso evidenti l’immaturità e lo scarso senso istituzionale di alcuni partiti. Cito sempre l’intervento svolto in Parlamento, durante la prima fase della epidemia, del Capogruppo dell’opposizione portoghese che, nell’interesse nazionale, offriva la massima collaborazione. Penso che un discorso del genere dovrebbe essere affisso in tutte le aule istituzionali.
L’Italia si appresta a vivere le festività natalizie sotto il segno del Covid-19. Il Presidente del Consiglio ha varato l’ultimo Dpcm con misure stringenti. Che Natale sarà?
La pandemia ha messo in discussione legami affettivi, interpersonali, sociali. L’impossibilità di abbracciare un amico o un’amica segna una distanza finora inedita. Emergono anche i limiti delle tecnologie, di una società che s’era affidata soltanto ad uno sviluppo tecnico-scientifico che avrebbe dovuto garantire sviluppo per tutti. Avremmo bisogno, forse, più di filosofi e di umanisti. Il Natale, quindi, sta dentro questa dimensione di impoverimento affettivo, relazionale. Forse, però, potremo riscoprire il valore spirituale del Natale. Per chi non crede, rivalutare il silenzio e la riflessione durante una festa che, negli ultimi anni, ha rappresentato il trionfo di un modello consumistico.
Dunque, come sarà il suo Natale?
Spero di passare il Natale con mia madre e mia figlia, con gli affetti che contano di più. Ci saranno, inevitabilmente, alcuni momenti di silenzio e di solitudine che spero mi aiutino ad ascoltare meglio me stesso. Penso che sia un’occasione da non perdere.
Il Sindaco, nell’ultimo giorno di ricovero ospedaliero – ora continua il suo isolamento domiciliare- ci ha detto che, con le forze progressiste, c’è una comune visione su alcuni temi politici ed amministrativi. Sottoscriverebbe questa affermazione?
Noi siamo di fronte al giro di boa. Arriveranno risorse importanti dall’Europa, al di là del Recovery Fund. La Regione prima di Natale, infatti, approverà la nuova programmazione europea. Poi, penso alle risorse regionali e nazionali, come il bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla qualità dell’abitare. Su tutto questo penso ci sia una profonda condivisione con l’amministrazione Coletta. I valori sono comuni, il modo di leggere ed interpretare la società, pur se con accenti diversi, anche. Occorre superare il cinismo ideologico ed aprirsi al contributo delle forze politiche. Il punto non è la trattativa politicista, gli assessorati, le presidenze di commissione ma una proposta di governo per la città.
C’è anche il delicato capitolo delle infrastrutture. In queste ore, come Partito Democratico, avete avuto occasione di interloquire con il Ministro De Micheli intorno alla Roma- Latina. A che punto siamo?
Ieri c’è stata una dichiarazione del Ministro Paola De Micheli, la quale ha ribadito ciò che noi avevamo già comunicato: la Roma- Latina verrà realizzata da Autostrade del Lazio mentre la Cisterna-Valmontone, che sarà una superstrada a quattro corsie senza pedaggio, sarà appaltata da un soggetto pubblico. Immagino possa trattarsi di Astral. Ho molto apprezzato che il Sindaco Coletta che, in passato, s’era mostrato dubbioso, abbia ribadito l’importanza strategica di queste opere infrastrutturali. E’ un altro punto fondamentale di convergenza, intorno al quale immaginare una collaborazione futura.
Lei, da sempre, insistite molto sulla sanità, in particolar modo sull’esigenza di un nuovo ospedale a Latina. Anche questo tema può rappresentare occasione di confronto con Lbc?
E’ assolutamente necessario realizzare un nuovo ospedale, ce lo ricorda ogni giorno questa pandemia. L’opera risale all’epoca di Marrazzo Presidente di Regione e di Vincenzo Zaccheo Sindaco, quindi parliamo di decenni fa. E’ un’opera importantissima non soltanto per la cura della salute, ma anche perché attorno ad un Dea di II livello ci sia la possibilità di creare un piccolo policlinico universitario. Intorno a questo costruire un cluster della salute, cioè mettere insieme tutta la ricerca chimica-farmaceutica, il Pharma Food e farne un polo di eccellenza nazionale. Dunque, è una necessità che va ben oltre l’esigenza fortissima ed attuale innescata dal Covid-19.
Lei fa politica da ragazzo, rappresenta questo territorio nelle istituzioni: si ricandiderà alle prossime amministrative?
Io non sarò candidato a nessun ruolo in Consiglio Comunale. Tuttavia, è evidente che da Consigliere Regionale cercherò di dare un contributo fattivo, assicurando il massimo dell’impegno di cui son capace, per contrastare l’eventuale ritorno di una certa destra erede dell’ultima fase del centrodestra latinense.
Come immagina Latina, tra vent’anni?
Vorrei che questa città declinasse la sua fondazione, che è stato un atto straordinario e di grande contemporaneità, superandone il portato ideologico. Diventando, per davvero, contemporanea. Immagino una grande impresa culturale, una università che a questo sia votata, una città che punti sulle risorse che la natura ci ha donato, penso alla Marina e al lago di Fogliano.
Se dal Bilancio dovesse emergere una idea di città simile, il Pd potrebbe sostenere l’amministrazione Coletta?
Intanto vorrei ricordare un particolare che a molti sfugge: in questi quattro anni il Pd non ha mai votato contro il Bilancio. Io spero, e credo che su questo ci sia la disponibilità del Sindaco, che si arrivi ad un Bilancio condiviso nei punti essenziali. Un Bilancio che si muove in questa direzione sarà il primo segno di un percorso tutto nell’interesse della città. Latina ha bisogno di cure, attenzioni, impegno condiviso. Se è questa la prospettiva, io penso che il Pd non possa che dare una mano.
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