Oltre al numero di morti si è avuto un aumento del numero complessivo di infortuni sul lavoro nel Lazio registrati negli ultimi anni. La questione delle morti sul lavoro sembrava essere in cima alle priorità di tanti governi, si parla invece di numeri devastanti e di un bollettino di guerra. Si tratta di un tema importantissimo, su cui dobbiamo riflettere e correre ai ripari immediatamente. I tagli operati dai governi avranno come conseguenza la riduzione delle prestazioni ai lavoratori infortunati o colpiti da malattia professionale, maggiori difficoltà nel riconoscimento dell’invalidità o la prematura chiusura di tali pratiche.
Il bollettino giornaliero degli infortuni sul lavoro è spaventoso. Il contributo quotidiano di sangue dei lavoratori sull’altare dei profitti è in aumento. La questione primaria della sicurezza e della salute dei lavoratori all’interno del sistema viene subordinata alle esigenze del profitto. I continui tagli alle spese per la sicurezza, i subappalti, l’aumento dei ritmi e dell’orario del lavoro, l’impiego di manodopera non specializzata a basso costo rendono possibile da una parte l’accumulazione dei profitti e dall’altra l’aumento di incidenti seri e spesso mortali. La risposta efficace è l’intensificazione dell’organizzazione per fermare la strage ed aprire il percorso verso una società migliore nel cui centro d’interesse saranno i bisogni, i diritti e la dignità di chi lavora.
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