Giovedì 30 giugno alle 20.30 intressante incontro a Le Ferriere organizzato dall’associazione culturale Acropoli Satricana. Antonio Scarsella fungerà da moderatore in un meeting che vedrà relatori Alessandro Mattioli e Marina Docci che illustreranno il piano di recupero dell’ex cartiera, una memoria di archeologia industriale di primo piano. La seconda parte della serata è riservata a Marijke Gnad che relazionerà sulla scoperta di una villa romana a Satricum. Gustavo Dominici creò la cartiera che iniziò a funzionare nel 1910 utilizzando le acque del fiume Astura che arrivava ai macchinari tramite dighe, canali e gallerie. Tra il 1911 e il 1937 si passò da 600 persone stabili a 200 poiché lo stabilimento ridusse la sua attività. All’inizio dell’attività cominciarono a prendere posizioni nette e decise movimenti sindacali e politici legati al partito socialista, osteggiati da una parte del clero. Dopo la guerra, fino al 1978 (anno della chiusura dell’impianto) lavoravano nella cartiera 270 operai. Giuseppe Dominici – figlio di Gustavo – era un industriale illuminato, faceva pare di quella borghesia produttiva che praticava una sorta di umanesimo verso i dipendenti. Fu creato un cinema, il campo di calcio per una squadra di dilettanti che disputava la seconda categoria, quando un dipendente si sposava veniva anticipato un anno di stipendio. Alcune abitazioni erano affittate a somme convenienti, un insieme di elementi che hanno portato il lavoratore a condizioni di vita dignitose e senso di appartenenza all’azienda. Alcune famiglie arrivarono dalla Ciociaria e ancora si trovano le loro tracce.
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