Latina-oggi, sulla pagina Facebook della Fondazione Campus Internazionale di Musica, il video inedito della giornata dedicata al Maestro  Ivan Vandor, recentemente scomparso, in occasione della donazione del suo Archivio al Campus.

Oggi, alle ore 17.30, la Fondazione Campus Internazionale di Musica di Latina ha ricordato il maestro Ivan Vandor, scomparso lo scorso 15 novembre, trasmettendo sulla propria pagina facebook il video inedito della giornata che il Campus gli dedicò. Era esattamente un anno fa, il 24 novembre 2019, quando Vandor donò al Campus il suo archivio, un gesto che lo stesso compositore definì un «atto d’amore». Il Maestro si raccontò, in quello che poi è stato il suo ultimo incontro pubblico, come compositore, studioso e uomo, dialogando con i musicologi Gabriele Bonomo, Daniela Tortora e il presidente del Campus Elisa Cerocchi. Una volta trasmesso, il video rimarrà sulla pagina facebook del Campus, disponibile per ulteriori visioni, e successivamente caricato anche sul canale youtube della Fondazione Campus Internazionale di Musica.

Archivio prezioso, in via di catalogazione, il Fondo Ivan Vandor viene custodito accanto a quello di Goffredo Petrassi, Luis de Pablo, Barbara Giuranna, Gino Contilli e Fausto Razzi. Raccoglie manoscritti musicali, partiture con annotazioni autografe, corrispondenza che Vandor ha tenuto con alcuni dei principali compositori del Novecento e dei giorni nostri (fra cui Elliott Carter, Karlheinz Stockhausen, Luis de Pablo), abbozzi e appunti, molti riguardanti le sue ricerche in Tibet e nelle regioni himalayane. Un piccolo tesoro musicale, che il Campus mette a disposizione per fini di ricerca, di studio e di divulgazione.

Compositore, sassofonista jazz, ricercatore, musicologo, docente, Ivan Vandor sembra aver vissuto mille vite. Nato a Pécs, in Ungheria, il 13 ottobre 1932, si è trasferito in Italia nel 1938 e ha iniziato prima a studiare violino, poi due anni dopo pianoforte e composizione. Nella sua adolescenza è stato uno dei più popolari suonatori di sassofono jazz in Italia. Ha continuato i suoi studi compositivi, prima con Guido Turchi, e successivamente con Goffredo Petrassi al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Dopo aver conseguito il diploma nel 1959, si è trasferito a Parigi dove ha studiato con Max Deutsch, uno degli alunni di Schoenberg. Rientrato a Roma, ha seguito il Corso di perfezionamento in Composizione tenuto da Petrassi e si è diplomato nel 1962. Lo stesso anno ha vinto il Primo premio al Concorso Internazionale della Società Italiana di Musica Contemporanea con il suo Quartetto per archi nella categoria musica da camera. Nel 1963, il suo Moti per orchestra ottenne il Secondo premio (Primo premio non assegnato) al Concorso Internazionale di AIDEM (Associazione Italiana per l’Educazione Musicale). È stato membro di gruppi di improvvisazione come Nuova Consonanza e Musica Elettronica Viva; con quest’ultimo ha tenuto una serie di concerti e registrazioni in tutta Europa. Nel 1969, dopo essersi trasferito negli Stati Uniti, gli è stato conferito il Premio Taormina per la sua composizione per orchestra Dance Music. Dopo essersi laureato in Etnomusicologia all’Università della California a Los Angeles nel 1970, ha svolto ricerche sulla musica del buddismo tibetano tra le comunità monastiche in Nepal e nell’India settentrionale. I risultati di questa ricerca sono presentati nel suo libro La Musique du Bouddhisme Tibétain (Buchet/Chastel, Parigi 1976, pubblicato in tedesco da Heinrichshofen Verlag nel 1978). Dal 1974 al 1983 è stato vicedirettore e poi direttore dell’International Institute of Comparative Studies di Berlino Ovest, fondato da Alain Daniélou. Nel 1983 torna in Italia per insegnare composizione al Conservatorio di musica di Bologna e successivamente al Conservatorio Santa Cecilia a Roma. Autore di numerosi articoli, è stato vicepresidente della Società Italiana di Etnomusicologia e Visiting Professor presso l’Università del Michigan, Ann Arbor. Le sue composizioni sono state seguite in diversi festival e stagioni concertistiche e trasmesse su radio nazionali e internazionali. E’ stato autore anche di colonne sonore, tra cui Se sei vivo sparaI giorni contati e Professione: reporter.

Il Festival Pontino di Musica, organizzato dal Campus Internazionale di Musica, ha presentato i seguenti suoi lavori in prima assoluta: Ten notes on four intervals per flauto e clarinetto (1988), Schwebende sterne per voce femminile, flauto, violoncello e pianoforte (1996), Happy birthday to you per clarinetto, violoncello e pianoforte (1998), Assemblage per 13 strumenti (2004), Variazioni per pianoforte (2007), In memoriam Tadeusz Moll in prima esecuzione assoluta della nuova versione (2012).


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