LATINA – In corsia senza mai dimenticare l’umanità: il grazie di una nostra lettrice a quei medici del Goretti che hanno saputo comprendere la sua situazione. Un momento delicato della propria vita, il rischio di perdere un affetto grande, una situazione disperata. Quello che si è trovata ad affrontare in questi giorni al Goretti una nostra lettrice. Da una parte la comprensione e l’umanità, dall’altra una totale insensibilità. Due aspetti contrastanti nella stessa situazione. Con la sua lettera, la nostra amica vuole dire grazie a chi ha saputo comprendere e interpretare quel momento.
«Oggi – si legge nella lettera della nostra amica – è stato uno di quei giorni che resterà sempre impresso nella mia mente…..Chi mi conosce sa perfettamente a cosa mi riferisco, nella vita attraversiamo tutti momenti difficili, è in momenti come questo che ci si rende conto di quanto sia il contatto fisico che la comunicazione vocale siano vitali per stare vicino alle persone che amiamo.
Alcuni “mestieri” non possono essere fatti solo come lavori spiccioli ma si debbono fare per vocazione, specialmente se parliamo di Medici.
Voglio ringraziare personalmente il Primario Dr. Cosentino e il Vice Primario D.ssa Di Vincenzo del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina oltre che per la loro professionalità anche, anzi soprattutto, per la loro umanità e capacità di relazionarsi con le persone, per la loro missione di spendersi fino in fondo per la vita di un paziente, per le doti morali che hanno dimostrato nei confronti delle persone “disperate” che hanno bisogno di essere considerate tanto quanto chi soffre nel loro reparto.
E’ rincuorante sapere che loro ci sono a differenza di altri operatori del settore che, a mio avviso, dovrebbero fare altro nella vita in quanto totalmente incapaci di capire le esigenze dell’essere umano, evidentemente la vocazione li ha abbandonati oppure ….forse….non l’hanno mai avuta, I PAZIENTI E LE LORO FAMIGLIE non hanno bisogno di Medici così.
Tutti abbiamo dei diritti e dobbiamo lottare sempre affinché gli stessi non ci vengano mai negati».
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