In calo il turismo in Capraia

Arturo Vasuino: "Serve più imprenditoria ma anche più opere pubbliche"

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CAPRAIA (LI) – Prima causa fra tutte l’aumento dei prezzi e delle materie prime, la splendida isola di Capraia, l’unica della provincia di Livorno aperta al turismo insieme all’Elba dell’arcipelago toscano, sta registrando un leggero calo delle presenze. A dare la notizia è Arturo Vasuino, storico politico e imprenditore dell’isola, più volte vicesindaco e assessore e una volta anche sindaco pro tempore della giunta di centrodestra di Guarente. “Ma i conti si faranno a fine estate”, sottolinea Vasuino “quando grazie al conteggio dei passeggeri sui traghetti avremo il quadro completo”. Grazie a lui l’isola di Capraia, durante i suoi mandati come assessore alla sanità, si è dotata di un efficiente pronto soccorso con medico e infermiere da lui gestito in prima persona.

Per Arturo Vasuino, nato nel 1955 a Taranto ma da anni residente in Capraia, c’è anche un passato da imprenditore, almeno fino a quattro anni fa quando gestiva La Riva, l’unica e ultima discoteca dell’isola, chiusa a causa di un complesso problema di costi legato alle concessioni del demanio marittimo, essendo l’ex discoteca posta a Capraia Porto sul lungomare: “Capraia è e resta molto selvaggia e le poche spiagge raggiungibili per la maggior parte sono soggette a restrizioni a causa dell’appartenenza ai parchi naturali nazionali. Le altre andrebbero sistemate meglio, soprattutto quelle dietro il porto. Persone anziani, disabili, con difficoltà a camminare, non possono godere a pieno di una vacanza in Capraia che rimane riservata purtroppo a un turista adulto e con buone capacità fisiche”.

“Le due attività più importanti, La Mandola e Il Saracino sono fortunatamente attrezzate per i disabili e hanno una piscina, ma c’è un solo stabilimento balneare con sdraio e ombrelloni sito sul lato destro di Capraia Porto. Per il resto anche se si è fatto un buon lavoro con staccionate e scalinate per le discese a mare, l’isola rimane selvaggia. Gli stabilimenti balneari mancano e con loro manca un servizio per il turista”.

Servono più spazio per l’imprenditoria commerciale e turistica ma anche più lavori pubblici: “Tutti gli edifici di Capraia sono minimo di 400 anni fa e ristrutturati, questo è molto bello e tipico ma ha i suoi limiti. Se arrivano più turisti anche gli abitanti dell’isola hanno più benessere. Non possiamo pensare a un’isola che rimane deserta tutto l’inverno dopo la Sagra del Totano. Chiunque si sieda in amministrazione deve avere come compito quello di operare per il bene degli abitanti di Capraia”.

Bella e quasi inaccessibile l’isola continua il suo sogno estivo immersa nelle buganvillee e nel sole, i turisti che arrivano godono di uno splendido ambiente naturale, ci sono alberghi, ristoranti e attività commerciali per la vendita dei prodotti tipici, vino, miele, saponi e artigianato. Al castello di Capraia si fa anche un bel programma di serate con il festival di musica appena concluso, mostre e presentazioni di libri.

Montecristo è una riserva naturale integrale, a Gorgona e a Pianosa non si può andare perché c’è il carcere, è auspicabile un’apertura al turismo? “So che al Governo ci stanno lavorando ma sono ormai 20 anni. Personalmente sì, sarei più che favorevole a un’apertura al turismo per il nostro arcipelago”.


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