ROMA – In arrivo 210 milioni per i piccoli comuni d’Italia e del Lazio, la soddisfazione di Restaini coordinatrice Anci per i piccoli centri. «Abbiamo accolto con soddisfazione, come Consulta Piccoli Comuni di Ancilazio, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto che conferisce ai Comuni delle aree interne e montane 210 milioni di euro, per il “ristoro” delle attività economiche artigianali e commerciali, che vi si svolgono.

La pandemia – spiega LUBIANA RESTAINI -Coordinatrice Consulta Ancilazio Piccoli Comuni – ha nei Piccoli Comuni un effetto devastante, più di quello che può accadere nelle città, perché già hanno a che fare con la precarietà e fragilità di territori soggetti a invecchiamento, impoverimento, spopolamento.
Gli ultimi dati raccolti nei 254 Comuni del Lazio sino a 5000 abitanti, fatta salva la cintura intorno a Roma Capitale, confermano sia il trend dello spopolamento che quello del decremento di reddito.
Ora si tratta di spendere bene queste risorse, altrimenti finita la pandemia troveremo solo le macerie di un tessuto produttivo artigianale e commerciale che non potrà risollevarsi, accentuando quei fattori di crisi descritti.
Si possono erogare contributi a fondo perduto per le spese di gestione; per ristrutturazioni ed ammodernamento aziendale; per immettere innovazioni di prodotto e di processo, ricambio di impianti, macchinari, arredi, attrezzature.
Ma credo che questa può essere l’occasione anche per sviluppare l’accesso a nuove fasce di mercato, quelle della vendita a distanza o marketing on line.
Pensiamo alle tipicità ed eccellenze che produciamo nei nostri piccoli Comuni: vino, olio, confetture, pane, dolci ecc. Oppure l’oggettistica artigianale, il ricamo, le manifatture d’arte che anche se di nicchia, esistono e potrebbero qualificare, per esempio un cesto natalizio.
Si fa ancora in tempo ad organizzare in ogni Comune una confezione mista di generi alimentari tipici, uniti a manufatti di artigianato locale in legno, cuoio o gadget di materiali vari che richiamino le caratteristiche del luogo o l’arte del paese?
Certamente ci si può provare e comunque anche dopo le festività natalizie questa modalità di commercio promozionale potrebbe radicarsi e svilupparsi.
Altra possibilità è costituita per i ristoranti, pasticcerie, forni, negozi di alimentari, dalla preparazione di confezioni da asporto, da ritirare oppure consegnare a domicilio.
Un menu natalizio tradizionale, proposto per il cenone di Capodanno che ciascuno compone a suo gradimento e che viene recapitato a casa, potrebbe risolvere sia l’aspetto commerciale, ed anche quello dell’occasione per una festa diversa.
Insomma sono convinta che questo provvedimento, se si incrocerà con l’immaginazione e lo spirito di iniziativa dei nostri commercianti ed artigiani, potrà veramente essere utile e rendere questo Natale quasi normale ed il prossimo anno un nuovo positivo inizio. Il mio oggi è anche un augurio di vero cuore alle popolazioni dei nostri piccoli Comuni, per feste serene e gioiose.

Un passo importante per i piccoli Comuni delle aree interne per sostenere quelle attività commerciali di prossimità fondamentali per la vita di queste realtà così piccoli, spesso vissute soprattutto da anziani che hanno maggiori difficoltà a spostarsi per i servizi necessari.
Queste realtà commerciali non hanno solo un ruolo economico, non sono semplici “negozi”, si tratta di veri e propri aggregatori sociali. Un bar, un negozio di alimentari o di abbigliamento, un piccolo emporio, un forno, sono realtà fatte da persone che vivono il paese e conservano, con la loro attività, anche la memoria stessa di quel territorio. Ogni aiuto è di importanza cruciale per la stessa sopravvivenza di quei Comuni, con la concreta speranza che oltre a questi arrivino anche politiche strutturali che diano nuova vita ai territori e la possibilità a tanti giovani di tornare a credere in questi paesi.
Adesso i Comuni devono fare in fretta e preparare il bando per i fondi del 2020, così da consentire a tutte le attività commerciali, artigianali ed economiche di poter utilizzare ed investire queste risorse».


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