LATINA – “Nella seduta odierna della Commissione Consiliare “Attività Produttive” abbiamo potuto nuovamente constatare quanto il Comune di Latina sia ancora in forte ritardo rispetto al Piano degli impianti sportivi-ricreativi in zona extraurbana”.

Lo dichiara in una nota il Cons. di Latina nel Cuore Mario Faticoni, Presidente della Commissione Attività Produttive.

L’Avviso Pubblico per la redazione di un Piano Esigenziale degli Impianti Sportivi ubicati in zona H rurale fu infatti approvato addirittura dall’amministrazione Zaccheo nel lontano 2007 e, dopo numerose riunioni della Commissione Urbanistica, nell’aprile del 2010 il Piano Esigenziale fu concluso e definito in ogni sua parte. Eppure, da quella data non ci si è mossi di una virgola: infatti, sebbene nell’aprile del 2012 il Consiglio Comunale avesse adottato e contro dedotto quel Piano, dal settembre del 2014, quando la Regione richiese al Comune tre copie per poterlo trasmettere all’esame del Comitato Tecnico Regionale e concludere quindi la procedura, non si è mai provveduto a inviare la documentazione richiesta. A distanza di ben 12 anni dalla sua redazione, dunque, per inerzia delle amministrazioni che si sono succedute – comprese quelle di LBC –, quel Piano degli Impianti Sportivi giace ancora in qualche cassetto. Ciò non ha di certo impedito all’amministrazione Coletta di concedere varianti puntuali a richiesta, l’ultima poco prima delle scorse elezioni ad un campo di paddle in zona agricola.

Questa amministrazione sembra preferire alla programmazione interventi puntuali, quasi ad personam. Anche per quanto riguarda le attività produttive e la zona agricola del Piano Regolatore Generale, infatti, si è rimasti impantanati nella medesima stasi, quella che vede numerose attività che hanno già ricevuto la concessione in sanatoria ma, al contempo, presentano una discordanza tra fabbricato e terreno. A causa di questa impasse diverse realtà non possono operare lavori in ampliamento e, di conseguenza, sono impossibilitate ad investire, creare occupazione e far crescere il prodotto interno lordo cittadino.

All’inizio di questa consiliatura avevamo proposto una ricognizione delle attività produttive in zona agricola, al fine arrivare ad un provvedimento quadro e sistematico che eliminasse il destino delle attività dalla discrezionalità della variante puntuale. Purtroppo, l’Ente di Piazza del Popolo appare molto, troppo autoreferenziale e preferisce agire secondo il solo proprio modus operandi, non ascoltando le proposte di altre forze politiche e neppure le esigenze ed istanze dei cittadini che in queste attività fondano la loro vita” chiosa il Presidente Faticoni.


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