Il soffio del vento: I nipoti

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La vita è una fiamma che via via si consuma, ma che riprende fuoco ogni volta che nasce un bambino.
George Bernard Shaw

            Nel rapporto di parentela il nipote (o la nipote) è figlio del figlio/a di una determinata persona, la quale assume nei suoi confronti la denominazione di nonno/a. Dal punto di vista etimologico il termine nipote deriva dal latino nepos, cioè natus post (nato dopo) e indica sia i figli dei figli, sia i figli  dei fratelli (discendenza indiretta).

I nipoti costituiscono oggetto di attenzione e di studio da parte di psicologi, pedagogisti e antropologi perché, come bambini, hanno bisogno di cure e di sostegno, di educazione e di formazione per la loro crescita serena ed equilibrata da parte dei loro genitori, dei nonni e di altri parenti.                                                                                                                                                               Nel linguaggio storico-letterario il termine nipoti, al plurale, sta a significare, i membri di una stessa famiglia, i discendenti, i posteri e, in  questo senso, gli esseri umani, che rappresentano l’umanità, sono considerati nipoti di Adamo.                                                                                                                            Da questo termine  è derivato anche la parola nepotismo che è la tendenza, da parte di persone autorevoli che detengono il potere, a favorire figli, parenti, amici e conoscenti nell’assegnazione di importanti cariche e nel conferimento di determinati privilegi.                                                                                                     Lo scrittore e sceneggiatore Ennio Flaiano, in un suo originale e caustico aforisma, con arguto senso di ironia ha scritto: «gli italiani, questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati…».

 Dal punto di vista strettamente storico per nepotismo s’intende la pratica politica seguita da vari papi, a partire dal secolo XII fino alla condanna emanata da Innocenzo XII (1692), che mirava ad accordare favori e protezione ai nipoti e in genere ai propri congiunti, indipendentemente dalle loro qualità morali e dai loro meriti.

Nel Rinascimento, attuato dai pontefici del tempo (Borgia, della Rovere, Medici, Farnese…) si ebbe il grande nepotismo, consistente nel conferire grandi feudi e alte dignità ecclesiastiche con conseguente enorme arricchimento della famiglia di origine, e il  piccolo nepotismo della seconda metà del secolo XVI, limitato alla concessione di uffici, di cariche onorifiche e lucrose, e alla creazione e concessione di alte cariche ecclesiastiche, come nel caso del «cardinale nipote».                                                                                                                                                         Al di là della storia, la parola nipoti ha assunto, nel corso del tempo e con l’evolversi della società, valori e significati diversi rispetto al passato. In genere si usa il termine nipotino per indicare un bambino/nipote con cui si ha un particolare rapporto e vincolo di affetto. I nipoti rappresentano per i nonni gioia, soddisfazione, senso di prolungamento e  continuazione della loro vita.                                                                                                                                                                                        I nipoti sono considerati eredi della famiglia, del gruppo sociale di appartenenza e sono punti di legami unici e irripetibili, che congiungono la linea di una generazione all’altra, e hanno un ruolo fondamentale per i nonni per i quali sono un dono prezioso. I nonni, con il loro senso di discrezione e di equilibrio, contribuiscono alla sicurezza dei nipoti e costituiscono qualcosa di speciale nell’esistenza stessa dei nipoti.

Nella vita quotidiana, infatti, vi sono momenti molto importanti in cui i nipoti invitano, genitori, fratelli e sorelle, zii e cugini, e soprattutto i nonni ai loro saggi, alle recite scolastiche, alle gare sportive (partite di calcio, pallavolo, tennis e basket…) e al conseguimento dei diplomi e delle lauree.                                                                                                                                     La scrittrice canadese Melanie Notkin, rivolgendosi a un gruppo di anziani/nonni ha dichiarato: «Fra qualche anno i vostri nipoti vi racconteranno di un’esperienza vissuta insieme quando erano ancora piccoli. Magari si tratterà di qualcosa che avrete dimenticato ma vi renderete conto di aver contribuito attivamente alla loro felicità, più di quanto immaginavate».

 


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